CAPITOLO II

   

La CASA delle ferie…
Ovvero come smontare una casa e ricostruirla in 5 lezioni.




Non è pensabile che ti metti a smontare una casa senza sapere come è stata costruita.
E quindi ti serve sapere i materiali usati, la tecnica, che impianti ci sono.. insomma un minimo di studio, un  sopralluogo.. almeno per sapere dov’è il contatore dell’acqua, della luce, del gas.. no il gas non c’era… vedi si imparano queste cose… ma proseguiamo bene l’ispezione, partendo dall’esterno.
Esisteva un complesso unico in cui erano stati ricavati gli alloggi, gli appartamenti, tutti uguali, tutti identici.
Attorno al complesso un'unica via, circondava i giardini antistanti le porte di ingresso. In pratica era un unico cerchio di una strana, profumata pianta, con in mezzo un complesso di case. Le case in tutto erano 10... dieci piccoli appartamenti a due piani, con 5 ingressi esterni.

I cinque punti di accesso iniziavano con uno spazio comune che poi finiva alla tua casa, che non era confinante con la casa con cui dividevi il percorso.
In pratica tu entravi da uno dei cinque punti ed avevi subito una piccola biforcazione da cui partivano le piastrelle che portavano alla tua porta di ingresso. Porta di ingresso particolare, poiché combaciava con un vicino che arrivava da un altro sentiero: strano!.
In pratica il tuo sentiero iniziava da un punto di ingresso che non era lo stesso da cui iniziava il punto di ingresso del tuo vicino di casa.
E quando dico vicino intendo vicino vicino, poiché la tua casa era un tutt’uno con l’altra, come se qualcuno le avesse separate a posta dopo averle unite insieme.


Vorrei fosse chiara questa disposizione poiché è essenziale per capire meglio il seguito.



<>All’interno, ogni casa aveva un giardino in comune con tutte le altre case, uno strano giardino a forma di pentagono equilatero dove agli estremi di ogni lato c’erano i due accessi, mentre sul davanti il giardino era in comune non con il vicino ma con il compagno di sentiero.

È un po’ difficile ma provate a immaginarlo magari disegnandolo e tutto vi sarà più chiaro.

L’altra cosa strana è che ogni punto di accesso aveva una visione identica ad ogni altro ingresso.
Prendi una persona. Fagli chiudere gli occhi. Fagli vedere ogni volta un ingresso diverso, bene, non saprebbe distinguere gli appartamenti: fatti in modo sorprendentemente “identico”.
Perfino gli alberi erano disposti nello stesso modo, inutile dire che avevano tutti la stessa altezza, lo stesso numero di rami, anzi sembrava quasi che per ogni albero ne esistevano cinque identici, e che se ad uno cadeva un ago, sono dei Pini, anche agli altri quattro equivalenti, cadeva lo stesso ago, nello stesso momento. E cosa ancora più strana, cadendo, si poggiavano tutti alla stessa distanza dalle case e dagli alberi stessi, come se tutto il complesso di case non fosse altro che un piccolo universo nascosto.

Gli appartamenti erano tutti su due piani, ma due si e due no avevano il terrazzo al piano superiore.
In pratica due appartamenti avevano il terrazzo e due no, e quindi 6 appartamenti avevano il terrazzo e 4 no, rendendo diverse le vicinanze.
Il nostro appartamento aveva il terrazzo e quindi anche il nostro vicino di sinistra aveva il terrazzo, però il nostro vicino di destra non aveva terrazzi, ovvero i nostri due vicini di destra, mentre i nostri due vicini di sinistra hanno il terrazzo. In compenso il nostro vicino di destra ha due vicini, noi ed un altro, che hanno entrambi i terrazzi e così a chiudere.
I 5 complessi, i 10 appartamenti, partendo come punto fisso il nostro, sono così divisi: terrazzo si, terrazzo no, terrazzo si, terrazzo no, terrazzo si e poi ci siamo nuovamente noi.
Questa è la prima diversità incontrata in questo perfetto universo.


Mi sono soffermato anche troppo sulla descrizione del complesso, del giardino, ma è importante e lo capirete nel seguito, adesso… entriamo.


<>La casa è fatta su due piani. La nostra ricerca inizia con il piano terra.
Entrando sulla sinistra ci sono le scale che portano al piano superiore, accanto alle scale un divano letto può ospitare due persone. Proseguendo sul lato sinistro c’è una piccola porta che consente l’accesso ad un bagnetto ed a un ripostiglio posto sul sottoscala. Si è in prativa in un soggiorno che fa da vano unico la piano terra e da cui si accede ad una piccola cucina ed al retro del giardino.

Al piano di sopra, terminate le scale, ci sono un altro bagno e due camere da letto.
Ad essere sincero una casa vuota è più semplice da controllare, niente mobili inutili, niente suppellettili di troppo, niente statue, niente quadri se non quelli che non potevano non essere messi… insomma la casa è più facile da controllare. In ogni caso l’abbiamo rivoltata 10 volte, ma niente.

"Che stupido!"

<>Ma se lo hanno nascosto qui vuol dire che il tempio.. .non è qui. E che questa non è la vera casa, ma solamente il posto dove è custodita la chiave di accesso.
Tempo perso, buttato via per niente: La piastrella!!

La piastrella dove era nascosto il Pentacolo era strana, diversa dalle altre, era un'unica pietra, pietra vera, non cemento come le altre. Anche le altre avevano pietre vere, oltre al cemento, ma questa era strana. Ora che si è staccata ci ho fatto caso, ma messa li tra le altre non ci avresti fatto caso. Mi spiego.. ogni casa ha un suo sentierino di pietre, che servono a non farti camminare sulla sabbia, sugli aghi di pino, sulle pigne secche che accompagnano il giardino, e messa li tra una e l’altra non si nota nessuna differenza, ma ora che è stata mossa si nota che qui di cemento non ce ne è.

"Presa"

<>Era proprio così. Non si tratta di una semplice pietra, anche se, purtroppo, è stata “tagliata”.
In pratica sopra è incisa una descrizione.. qualcosa.. insomma che accompagnava il Pentacolo, ma qualcuno l’ha rotta.. forse per farne piastrella.


"Ma certo, sicuramente gli altri pezzi sono ancora qui in giardino fra le altre mattonelle…"

È strano come cambiano alcune cose quando conosci più informazioni. Adesso che sapevamo della pietra e che ne conoscevamo il colore, era facile trovare le altre mattonelle che contenevano la descrizione, o meglio che completavano il puzzle.

" Si ma quante?!!"


Ne smontammo una quindicina.. e alla fine trovammo il disegno, completammo la definizione, che più che una definizione era un rebus, abbastanza strano, particolare, dove si poteva vedere perfettamente un uomo, anzi tanti uomini, ma uno in particolare, poi c’era il pentacolo… e poi…
<>

Il resto lo capimmo col tempo… sulla nostra pelle!.


SANNA Renato!


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