Comunicato del ministero del lavoro sul
(fallito) tentativo di conciliazione per lo sciopero contro il G8
MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Direzione Generale dei Rapporti di Lavoro
COMUNICATO
Il giorno 7 giugno 2001, al Ministero del lavoro e della previdenza sociale, alla presenza della dott.ssa Erminia Viggiani e del dott.Giuseppe Mastropietro, si è svolta una riunione, indetta per esperire la procedura di conciliazione prevista dall’art.1, comma 4 della legge 83/2000, di modifica dell’art.2 comma 2 della legge 146/90 in materia di diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.
La procedura di raffreddamento e di conciliazione è stata richiesta dalla CUB, che ha deciso di proclamare lo stato di agitazione al fine di indire uno sciopero generale contro le politiche economiche e sociali del G8, che contrastano, secondo la O.S., con gli interessi dei lavoratori, dei disoccupati, dei poveri sia dei paesi industrializzati che di quelli in via di sviluppo e contro le limitazioni al diritto di sciopero e al diritto costituzionale di manifestare a Genova, in occasione del vertice del G8.
Il Ministero del lavoro, su parere della Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, reso in data 4 giugno c.m., ha convocato come controparti datoriali, oltre alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, quelle ritenute più sensibili alle ricadute di uno sciopero generale.
Le parti datoriali convocate hanno comunicato di non ritenere possibile la partecipazione alla riunione odierna, in quanto l’ipotizzata astensione non afferisce a vertenze aperte nei settori rispettivamente da loro rappresentati, in alcuni dei quali, peraltro, esistono già normative contrattuali per l’esperimento della procedura di raffreddamento in sede sindacale.
Il rappresentante della CUB ha preso atto di tale situazione ed ha lamentato l’assenza di interlocutori politici a livelli massimi dei governi italiano e degli altri Paesi partecipanti al citato vertice del G8.