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DYLAN THOMAS
E la morte non avrà più dominio

E la morte non avrà più dominio
I morti nudi saranno una cosa
Con l’uomo nel vento e la luna d’occidente
Quando le loro ossa saranno spolpate e le ossa pulite scomparse
Ai gomiti e ai piedi avranno stelle:
Benché ammattiscano saranno sani di mente
Benché sprofondino in mare risaliranno a galla
Benché gli amanti si perdano l’amore sarà salvo
E la morte non avrà più dominio.

E la morte non avrà più dominio
Sotto i meandri del mare
Giacendo a lungo non moriranno nel vento
Sui cavalletti contorcendosi mentre i tendini cedono
Cinghiati ad una ruota, non si spezzeranno;
Si spaccherà la fede in quelle mani
E l’unicorno del peccato li passerà da parte a parte
Scheggiati da ogni lato non si schianteranno;
E la morte non avrà più dominio.

E la morte non avrà più dominio.
Più non potranno i gabbiani gridare ai loro orecchi
Le onde rompersi urlanti sulle rive del mare;
Dove un fiore spuntò non potrà un fiore
Mai più sfidare i colpi della pioggia;
Ma benché matti e morti stecchiti,
Le teste di quei tali martelleranno dalle margherite;
Irromperanno la sole fino a che il sole precipiterà,
E la morte non avrà più dominio.

 
RAINER MARIA RILKE
Oscurità

Oscurità che mi creasti! T'amo
più della fiamma ond'è racchiuso il mondo.
La fiamma brilla per la turba anonima,
in cui spirto non è che se ne avveda.

Ogni cosa la tenebra trattiene,
pur che la tocchi: uomini, animali;
sagome e fiamme; creature e forze.

Dunque, avverrà che accanto a me, nel bujo,
l'universa Energia s'agiti e viva.

Oscurità notturna! - io credo in te.


 
         
 
ROBERT FROST
Conoscenza della notte


Io sono uno che sa di che cosa è fatta la notte.
Sono uscito con la pioggia e rientrato con la pioggia.
Ho lasciato la più remota luce della città.
Ho guardato giù nel più triste vicolo della città.
Sono passato accanto al guardiano nel suo giro
E abbassato gli occhi, non volendo spiegare.
Sono rimasto fermo e cessato il rumore dei passi
Quando molto lontano un grido interrotto
Da un'altra strada giunse sopra le case.
Ma non per richiamarmi o dirmi addio;
E più oltre ancora a un'altezza assurda,
Un orologio illuminato contro il cielo
Proclamava che il tempo non era né sbagliato né giusto.
Io sono stato in intimità con la notte.

 
WILLIAM SHAKESPEARE
Sonetto 29

Talora, venuto in odio alla Fortuna e agli uomini,
Io piango solitario sul mio triste abbandono,
E turbo il cielo sordo con le mie grida inani,
E contemplo me stesso, e maledico la sorte,
Agognandomi simile a tale più ricco di speranze,
Di più belle fattezze, di numerosi amici,
Invidiando l'ingegno di questi, il potere di un altro,
Di quel che meglio è mio maggiormente scontento;
Ma ecco che in tali pensieri quasi spregiando me stesso,
La tua immagine appare, e allora muto stato,
E quale lodola, al romper del giorno, si innalza
Dalla terra cupa, lancio inni alle soglie del cielo:
Poiché il ricordo del dolce tuo amore porta seco
Tali ricchezze, che non vorrei scambiarle con un regno.

 
         
 
WILLIAM SHAKESPEARE
Sonetto 116

Non sara' che alle nozze di animi costanti
io ammetta impedimenti, amore non e' amore
che muta quando scopre mutamenti,
o a separarsi inclina quando altri si separa.
Oh no, e' un faro irremovibile
che mira la procella e mai ne viene scosso;
è l'astro cui si volge ogni errabonda nave,
remoto in suo valore, pur se il suo luogo noto.
Zimbello esso non e' del Tempo, anche se rosee labbra
e guance, sian raggiunte dalla sua curva falce,
non si altera amore per ore e giorni brevi,
ma impavido resiste fino all'abisso estremo.
Se questo e' errore, e contro me si provi,
mai non ho scritto, e mai nessuno ho amato.


 
RAINER MARIA RILKE
da Lettere a un giovane poeta

Come potremmo dimenticare quegli antichi miti
che stanno all'origine di tutti i popoli, i miti dei draghi
che nell'attimo estremo si tramutano in principesse?
Forse tutti i draghi della nostra vita sono principesse
che attendono solo di vederci una volta belli e coraggiosi.
Forse tutto l'orrore non è in fondo altro che l'inerme,
che ci chiede aiuto.
E allora tu non devi spaventarti se davanti a te sorge una tristezza, grande quanto non ne hai mai vedute prima;
se una inquietudine, come luce e ombra di nuvole,
scivola sulle tue mani e su tutto il tuo agire.
Devi pensare che qualcosa accade in te,
che la vita non ti ha dimenticato,
che ti tiene in mano e non ti lascerà cadere.
 
         
         
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