Potrei cominciare dicendo che il grande successo e il
consenso riscontrati dalla prima edizione di "Quelli che
vengono e quelli che non vengono" mi hanno spinto a
pubblicarne una seconda. Mi basterebbe richiamare le cifre,
che come si suol dire parlano da sole: più di venti copie tra
prima edizione e ristampe, cui ha corrisposto un pubblico di
lettori, dall'Abruzzo alla Romagna, alla Valle Agordina,
stimabile intorno alla cinquantina, tutti di età matura (tranne
qualche malcapitato innocente bambino), tutti con un
bagaglio culturale e intellettivo superiori alla media.
E' stato in fondo un vero caso letterario, forse superiore al
successo delle opere di poesia del prof. Umberto M. - di cui
peraltro vi invito a leggere le ultime liriche, premiate anche a
Sulmona, patria di Ovidio.
"Quelli che vengono e quelli che non vengono" è stato
soprattutto apprezzato dal pubblico femminile, con mia
grande sorpresa. Flavia, in una cena in cui consegnavamo i calendari
Playground 1999, mi testimoniava il suo apprezzamento per
l'opera confessandomi che la tiene sempre in bagno. Un
modo carino - pensai tra me e me - per dirmi che in fondo fa
proprio cacare. In effetti anche a Daniela è piaciuta
tantissimo e mi ha scongiurato di continuare così. Ho
pensato perfino di farne un'edizione in carta Scottex invece
che extrastrong, o tutt'al più in extrastronz. (1) Lella (di Gianni), poi, fu trovata dal marito stesso che rideva
da sola in casa con il libretto in mano, e l'ha pubblicizzato
con successo presso il fratello Vanni e la cognata Cinzia. Lella (di Franco) ha solennemente dichiarato che di noi
giocatori apprezza tutte le iniziative: da "Quelli che vengono"
al Calendario '99, alla cena per il capodanno. Preferisce,
però, che il marito quando può giochi con un altro gruppo, la
famosa squadra dei "belli", gente che al pallone dà del Lei,
ma che in compenso pare possegga altre e più apprezzabili
risorse. La cosa è molto dubbia (ndr). Rossella ha litigato ferocemente con Piero per chi dovesse
leggerlo per primo. Lucia - un'amica di Sulmona - l'ha
diffuso nella intera Valle Peligna. Roberta e Cristiana mi
hanno preso affettuosamente per i fondelli la sera stessa
della consegna presso il Caprice di Giulianova.
La moglie di Mauro, detto Mazzarellepipedo, o Leolardo, o
anche Àrabesque (2), è grata di aver potuto scoprire quali
menzogne è disposto ad inventare il marito pur di uscire di
casa con il suo amante Fabio. Francesca e Tiziana, colleghe di Gianni delle quali si
ricorderanno le foto apparse sul calendario Playground,
hanno sollecitato spesso una seconda edizione, "perché
almeno vediamo Gianni interessarsi di qualcosa". (3) Per
Ambra, nipote di El Grinza e per qualche tempo mia alunna
in prima A, autrice (lei sì) insieme ad altre compagne della
classe di una bella raccolta di poesie intitolata "Le foglie
morte", dopo quella lettura è crollato il mito del professore
serio e adesso mi saluta sportivamente con un ciao - meglio
così. Infine Carla, mia moglie, per incoraggiarmi mi ha
sempre chiesto e mi continua a chiedere: "perché lo fai?"
Basterebbe dunque tutto questo a giustificare un seguito
sicuramente inatteso di "Quelli che vengono e quelli che non
vengono". In realtà alla base di questa nuova puntata c'è una
sfida nei confronti di quelli che mi hanno fatto capire che era
meglio lasciar perdere. Peppino per esempio mi ha benevolmente consigliato di non
farlo, più o meno con queste parole: "E' un filone ormai
esaurito… magari tra qualche anno…" Per Gianni
l'iniziativa è divertente, ma si tratta di "una perdita di
tempo". Traduci: solo i professori possono permetterselo.
Note
(1) Che il calcetto curi la stitichezza è un fatto
oramai accertato nel nostro gruppo di atleti e, con
certe modalità, rientra anche nelle prescrizioni di
medicina alternativa di Piero. La scoperta, come
molte di quelle destinate a passare alla Storia, fu del
tutto casuale.
L'episodio, anche se già notissimo nell'ambiente,
vale la pena di essere raccontato brevemente. In una
serata umida e fredda di mercoledì, si giocava una
ordinaria partita infrasettimanale.
Berardo, colpito alla pancia da due potenti pallonate
consecutive di Fabio, si toglieva la maglietta e
correva disperatamente verso gli spogliatoi,
mugugnando frasi incomprensibili.
Partita sospesa in attesa del rientro e preoccupazione
da parte dei compagni di squadra: sarà grave?
Rientra o non rientra? Speriamo di no.
E da parte degli avversari: sarà grave? Rientra o non
rientra? Speriamo di sì. Dopo un po' Berardo rientra:
era andato al bagno a fare quella grossa. Adesso,
quando qualcuno soffre di stitichezza Piero
prescrive: "Due pallonate forti in piena pancia. Prima
dei pasti".
***
(2) Mentre per gli altri epiteti attribuiti a Mauro e di
cui lo stesso va fiero non c'è bisogno di spiegazione,
l'origine e il significato di quest'ultimo devono, per
quanto possibile, essere chiariti.
Anche Mauro, infatti, li ignora. Non tutte le fonti
sono concordi: secondo alcuni filologi (di cui Rino è
il principale esponente) il soprannome deriverebbe
dalle "figure" che il calciatore in questione riesce a
disegnare in campo con i suoi fantastici dribblings -
specialmente dopo una flebo di Heineken. Dei veri e
propri arabeschi, appunto. Il francesismo, poi,
sarebbe da attribuire alle sue numerose esibizioni in
terra di Francia, in particolare in Costa Azzurra, tra
Canne e Santa Tropea .
Secondo altre e meno accreditate versioni, il
nomignolo deriverebbe dal fatto che Mauro è
"membro" (ironia della sorte) onorario della
nazionale degli Evirati Arabi Uniti, nelle cui file ha
anche disputato qualche amichevole durante una
breve vacanza a Dubay.
***
(3) Per chi non lo sapesse, "Quelli che vengono e
quelli che non vengono" è stato stampato presso il
luogo di lavoro di Gianni, nei "rari" momenti di
pausa concessigli dal suo direttore.