A proposito di Berardo, non posso certo dimenticare quando, alcuni anni fa, in piena crisi di astinenza dal calcetto, dovuta alle solite difficoltà di raccapezzare un congruo numero di persone per giocare, ci invitò sul campetto dell'ASAR (detto più comunemente Ruzzo), chiaramente gestito (male) a spese di noi contribuenti, in località Villa Pavone. Ci convocammo per le sette del pomeriggio. Cominciammo a giocare alle otto. Si fece notte alle otto e cinque (le luci non funzionavano, tentammo di proseguire pur sapendo che, colmo dei colmi, non c'era neppure l'acqua per la doccia). Cominciò a piovere alle otto e dieci. Perdemmo il pallone (scagliato da Ilario ben oltre la rete di protezione) alle otto e undici. Decidemmo di andare a casa alle otto e quindici, innalzando inni sacri nell'ora vespertina.