Però, ciò che maggiormente sconvolge non sono gli episodi di cui sopra, quanto quelli, assolutamente imprevedibili, di segno contrario. Proprio di recente, infatti, è capitato che un giocatore di vecchia conoscenza, Gabriele Di Paolantonio, mi abbia contattato supplicandomi di farlo "rientrare assolutamente nel giro". Sulle prime pensavo si riferisse allo spaccio di sostanze stupefacenti, poi ho capito che parlava del calcetto.
"Senti - gli ho risposto tanto per vendere un po' cara la merce - per mercoledì non so se c'è posto, caso mai te lo faccio risapere".
Replica di Gabriele: "Senti, facciamo così, io vengo lo stesso, magari mezz'ora prima dell'inizio, così riprendo confidenza col campo...e poi se c'è posto gioco, sennò vi guardo".
Ecco, sentire queste cose, dopo una serie lunghissima di "non so, vedremo, forse sì..." mi ha fatto star male dentro, come una gioia tanto forte quanto inattesa. Devo aggiungere che sempre lui (G.d.P.) ci ha confidato che per presentarsi allenato alla prima partita di rientro, non avendo altra possibilità di farlo, correva sul posto di lavoro: se doveva andare in bagno ci andava di corsa - il che, peraltro, è sempre meglio, specie in certe circostanze - se doveva portare una lettera o qualcos'altro da un reparto ad un altro, si metteva ai blocchi di partenza e chiedeva ai colleghi di fare da starter; se doveva passare qualcosa dal suo tavolo a quello vicino affrontava una gara di salto in lungo.
E che dire poi del commovente episodio relativo a Mauro F., un ragazzo dello zoo di Berlino, meglio conosciuto come Sugo Panchez, giocatore del Grassopphers, recentemente ribattezzato Mazzarellepipedo? Ci dimenticammo di avvisarlo, un giorno, che non si giocava e, per niente dispiaciuto di aver perso tempo, dichiarò apertamente che per lui non c'è problema anche se prende qualche fregatura ogni tanto, perché l'importante è avere la scusa per uscire di casa e sottrarsi ai doveri matrimoniali.
Di fronte ai tanti dinieghi, ai tanti dubbi, ci si intenerisce a sentire queste cose.
P.S. Per dovere di cronaca, devo però aggiungere che, nelle more della pubblicazione di questo scritto, il G.D.P. di cui sopra mi ha prontamente ritelefonato la settimana successiva per dirmi che gli avevano cambiato il turno lavorativo, e che perciò non poteva più venire.
Nemmeno lui...