Rino, Lanfranco e il sottoscritto sono stati segnalati per il premio Nobel 2000, sia per la letteratura per l'infanzia e la vecchiaia, sia per la pace nel mondo, con la seguente motivazione: "E' stato ritenuto che il gioco dell'oco, se praticato con costanza, aiuta, rispettivamente, a crescere e ad invecchiare più serenamente, in uno spirito di solidarietà che affratella le generazioni e ne riduce il divario. Inoltre, esso consente, e non è poco, di riaffermare, surrettiziamente, i valori di una cultura maschile che appare per molti versi in crisi di identità, ma senza la quale il sistema capitalista e il patriarcato stesso, che ne è al tempo stesso la base e la diretta conseguenza, rischierebbero di crollare, travolgendoci tutti". Ilario si è lamentato per non essere stato incluso tra le persone candidate all'assegnazione del premio, che avverrà a Stoccolma nel 2000, e si è rivolto a Franco, diventato, col tempo, suo avvocato di fiducia, per avviare una causa. Ma, a quanto pare, Franco gli ha risposto: "Prima pagami la parcella del caso Patiti e poi se ne riparla".