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Lentamente muore chi diventa schiavo
dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non
conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia
incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Pablo Neruda
.:[Ringraziamenti]:.
Grazie a tutti coloro che si stanno
adoperando per arricchire i contenuti di questo sito con notizie, foto
e documenti.
Rassegna.it 29/11/2002
FIAT/ FIOM: INACCETTABILE LA PROPOSTA PER TERMINI IMERESE
Secondo la Fiom, la proposta della Fiat per Termini Imerese è
inaccettabile e non cambia di una virgola il piano industriale anticrisi.
«L'azienda – afferma Maurizio Calà, segretario della Fiom di Palermo – ci
ha spiegato che lo stabilimento potrà tornare a funzionare a regime solo
se si realizzeranno tre obiettivi: andamento favorevole del mercato,
riorganizzazione del lavoro e abbattimento dei costi». Il piano
dell'azienda prevede la cigs a zero ore a partire dal 9 dicembre e fino al
settembre 2003 per i 1.620 operai di Termini. Alla riapertura saranno
prodotte 300 Punto restyling al giorno, 240 in meno rispetto al volume
attuale, con il reintegro di circa 900 lavoratori. L'ingresso degli altri
700 addetti sarà invece legato all'andamento del mercato, alla
competitività della fabbrica e all'abbattimento dei costi, seguendo il
modello attuato a Melfi. «Ma ciò significa legare – conclude Calà –
l'aumento della produttività all'incremento dei ritmi di lavoro, senza
alcuna garanzia per gli operai in attesa di rientrare». L'esponente della
Fiom rivela anche che la Fiat ha previsto investimenti su Termini pari a
35 milioni di euro nel periodo 2003–2005, in gran parte, però, destinati
alla modifica dell'organizzazione del lavoro.
29/11/02 17.19
FIAT: LA TRATTATIVA È STATA SOSPESA
Dopo circa cinque ore di discussioni, è stato sospeso il negoziato sulla
vertenza Fiat in corso al ministero delle Attività Produttive fra la casa
automobilistica torinese e i sindacati. Questi ultimi hanno fatto sapere
che «la trattativa è in un'assoluta fase di stallo, dopo che il gruppo ha
ribadito di non voler far rientrare il 50% degli 8.100 esuberi previsti
dal piano aziendale anticrisi. Fiom, Fim e Uilm hanno chiesto che il
governo partecipi al tavolo delle trattative con i propri ministri. Da
parte sua, l'esecutivo, per bocca dei tecnici del ministero delle Attività
Produttive, ha reso noto che la trattativa riprenderà prima del 5
dicembre, data in cui è prevista la verifica finale del governo, e «dopo
che i ministri Marzano e Maroni avranno fatto le loro valutazioni sulle
modifiche del piano aziendale proposte dalla Fiat».
29/11/02 15.49
FIAT, STACCHINI: MIRAFIORI E' A RISCHIO
''Il quadro offerto dalla Fiat con lo spostamento del restyling della
Punto a Termini Imerese si traduce per Mirafiori in un aumento del numero
dei licenziamenti''. Lo sostiene il responsabile dell' ufficio sindacale
della Fiom di Torino, Claudio Stacchini, che partecipa alla trattativa in
corso a Roma con la Fiat. ''I 3.700 lavoratori in esubero dichiarati dalla
Fiat a Torino non rientreranno piu' - spiega - a questi bisogna aggiungere
i lavoratori in esubero a causa del passaggio a giugno da una produzione
di 750 Punto al giorno ad una di 350 monovolumi. Un esubero stimabile in
1.000 licenziamenti in piu'''. A questa cifra, sempre secondo Stacchini,
bisogna aggiungere ''gli esuberi che nei prossimi giorni saranno
dichiarati, sempre dentro lo stabilimento di Mirafiori, dalle societa'
collegate Tnt (circa 700) e Powertrain (circa 500)''. Complessivamente,
dunque, gli esuberi sarebbero 6.000. ''La produzione a Mirafiori - dice
ancora Tacchini - appena cessera' la Panda, scendera' sotto le 150 mila
autovetture all' anno contro le 500 mila di quattro anni fa e le 300 mila
di quest' anno, mettendo inesorabilmente a rischio la vita dello
stabilimento''. ''La Fiat - conclude - continua a rifiutare qualsiasi
modifica del piano industriale. Il Governo, che e' presente solo con i
tecnici brilla per assenza politica''
29/11/02 14.13
FIAT, STACCHINI: MIRAFIORI E' A RISCHIO
''Il quadro offerto dalla Fiat con lo spostamento del restyling della
Punto a Termini Imerese si traduce per Mirafiori in un aumento del numero
dei licenziamenti''. Lo sostiene il responsabile dell' ufficio sindacale
della Fiom di Torino, Claudio Stacchini, che partecipa alla trattativa in
corso a Roma con la Fiat. ''I 3.700 lavoratori in esubero dichiarati dalla
Fiat a Torino non rientreranno piu' - spiega - a questi bisogna aggiungere
i lavoratori in esubero a causa del passaggio a giugno da una produzione
di 750 Punto al giorno ad una di 350 monovolumi. Un esubero stimabile in
1.000 licenziamenti in piu'''. A questa cifra, sempre secondo Stacchini,
bisogna aggiungere ''gli esuberi che nei prossimi giorni saranno
dichiarati, sempre dentro lo stabilimento di Mirafiori, dalle societa'
collegate Tnt (circa 700) e Powertrain (circa 500)''. Complessivamente,
dunque, gli esuberi sarebbero 6.000. ''La produzione a Mirafiori - dice
ancora Tacchini - appena cessera' la Panda, scendera' sotto le 150 mila
autovetture all' anno contro le 500 mila di quattro anni fa e le 300 mila
di quest' anno, mettendo inesorabilmente a rischio la vita dello
stabilimento''. ''La Fiat - conclude - continua a rifiutare qualsiasi
modifica del piano industriale. Il Governo, che e' presente solo con i
tecnici brilla per assenza politica''
29/11/02 14.13
EPIFANI: SONO MOLTO PESSIMISTA SUL FUTURO DELLA FIAT
''Le imprese che hanno trascurato di investire sui propri prodotti e hanno
fatto una politica di shopping finanziario senza logica, oggi sono tutte
in difficolta' e il caso piu' simbolico e' la Fiat''. Lo ha detto il
segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani nel corso di una
conferenza stampa organizzata a margine della Conferenza Nazionale sul
Mezzogiorno in corso di svolgimento alla Mostra d'Oltremare di Napoli.
''Sono molto pessimista sul futuro della Fiat -ha aggiunto Epifani- Quando
si commettono errori, si rischia di rimanere fuori dal mercato. La Fiat ha
speso migliaia di miliardi per fare acquisizioni inutili, non ha investito
sulle sue attivita' fondamentali ed ha avuto grossi problemi dopo sei mesi
di rallentamento dell'economia''. Secondo Epifani alla Fiat va chiesta
''una tale capacita' e qualita' nelle politiche dei propri investimenti
che, dopo anni di errori, o si e' in grado di farli o si corre il rischio
di ridursi sempre di piu', anche perche' -ha aggiunto il segretario
generale- gli altri competitori non stanno fermi''. Per Epifani ''questo
vale per tutte le aziende che non hanno fatto i conti con il cuore del
problema che ha il Paese. Abbiamo usato per primi la parola 'declino' -ha
detto Epifani- condividiamo l'allarme del presidente della Repubblica la
cui posizione, espressa ieri, e' vicina alla nostra analisi sull'economia
italiana''.
29/11/02 14.11
FIAT/ANGELETTI: NECESSARIO L'INTERVENTO PUBBLICO
Luigi Angeletti rilancia con forza la proposta di un ingresso dello stato
nella compagine azionaria della Fiat, alla quale non vede alternative, e
avverte del rischio che l'Italia scivoli ancora più giù nella classifica
europea dei produttori di auto. «La stragrande maggioranza dei politici –
ha detto il segretario generale della Uil – è contraria a un intervento
pubblico nella Fiat, ma ancora nessuno ha saputo indicare come si riuscirà
a garantire il futuro dell'industria automobilistica nel nostro Paese.
Un'azienda di questo settore, per poter sopravvivere, deve avere la
capacità di produrre almeno un milione e mezzo di auto. Al di sotto di
queste dimensioni non si garantisce nulla, neanche il pareggio di
bilancio, e non c'è nessun imprenditore, né italiano né straniero, in
grado di garantire quella capacità produttiva». L'Italia è passata dal
terzo al quinto posto fra i produttori di auto europei e, ha aggiunto
Angeletti, «stiamo per essere superati anche dalla Spagna, malgrado il
fatto che il nostro sia il paese che ha inventato l'auto. Bisogna trovare
una soluzione che garantisca in Italia l'esistenza di un'industria
dell'auto. Se qualcuno, poi, ha una proposta migliore di quella
dell'intervento pubblico, che per me non ha alternativa, la dica. Non ci
si può limitare a dire che l'intervento statale non è una buona proposta».
29/11/02 12.23
FIAT: LAVORATORI DELL'ALFA IN CORTEO AD ARCORE
Sono arrivati ad Arcore, con nove pullman, oltre 500 lavoratori dell'Alfa
Romeo di Arese. Stanno manifestando per le vie del centro cittadino,
mentre lungo la via che porta alla villa del Presidente del Consiglio
Berlusconi è arrivata una consistente presenza di forze dell'ordine. «Fiat
a Milano, prendi i soldi e scappa», «Silvio Berlusconi, cittadino
lombardo, non dice nulla per salvare la più grande fabbrica della
Lombardia», sono alcuni degli slogan del corteo, in mezzo al quale c'è
anche una caricatura di Silvio Berlusconi sorridente, con la scritta
«Presidente operaio o presidente esubero?»