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Documenti X LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 2002 ATTI D INDIRIZZO Mozioni: La Camera, la crisi della FIAT ha raggiunto ormai un livello di grandissima preoccupazione non solo per il futuro del settore dell’auto: mette in discussione uno dei connotati più importanti del profilo industriale dell’Italia; investe tutto il paese e presenta particolare gravità in aree, quali quelle del mezzogiorno, già caratterizzate da una situazione di elevata tensione sociale; le iniziative e le lotte dei lavoratori e del sindacato, cui esprimiamo piena solidarietà e sostegno, nel difendere i posti di lavoro rappresentano anche un punto di riferimento decisivo per la salvaguardia del patrimonio produttivo del paese; il carattere strategico e centrale del settore dell’auto, la dimensione dell’indotto interessato dalla crisi, il peso della FIAT nella attività di ricerca dell’industria italiana, il radicamento internazionale della società fanno si che le difficoltà da essa attraversate tocchino al cuore la competitività del nostro sistema industriale e le possibilità del mantenimento stesso del ruolo attuale dell’Italia tra i paesi più industrializzati del mondo; vengono così alla luce tutti i limiti e le inadeguatezze degli assetti del capitalismo italiano a fronte delle nuove sfide dei mercati globali; la FIAT è uno dei simboli dell’Italia nel mondo,
è un patrimonio, di persone e di idee, della cultura, della società, della
storia che, in quanto tale, nei limiti e nei termini di una politica
industriale moderna e pienamente europea, va preservato e tutelato; tenuto conto che sono del tutto improponibili, in questo quadro, le procedure relative alla Cassa integrazione guadagni ed il blocco delle attività produttive attraverso la chiusura degli impianti; è compito del governo aprire finalmente un vero
tavolo di confronto sull’industria automobilistica, che coinvolga
proprietà, sindacati e banche al fine di avere chiarezza sul ruolo che la
proprietà e le banche intendono svolgere; il tavolo è lo strumento
imprescindibile per verificare la costruzione di un piano di risanamento,
consolidamento e rilancio; esso richiede un adeguato intervento
finanziario da parte della proprietà, anche attraverso dismissioni di
assets non riferibili al settore auto, mentre le nuove risorse vanno
finalizzate esclusivamente agli interventi per il rilancio dell’industria
automobilistica; le banche devono fornire il loro contributo al fine di
sostenere questo sforzo con tutti gli strumenti che la legislazione
vigente e le moderne tecniche finanziarie consentono; impegna il Governo a: bloccare l’attuazione del piano presentato dalla FIAT e la chiusura degli stabilimenti; subordinare l’eventuale attivazione degli ammortizzatori sociali ad un piano industriale nuovo e credibile e ad una assunzione di responsabilità da parte dei massimi dirigenti FIAT; adoperarsi per evitare la chiusura degli stabilimenti di Arese e per Termini lmerese, opponendo un netto rifiuto alle proposte della d a zero ore e contribuire alla ricerca di una soluzione che assicuri la presenza industriale automobilistica in tali realtà, attraverso il mantenimento della produzione e con l’assegnazione di nuovi modelli produttivi, da incentivare con adeguati strumenti della programmazione negoziata e con il coinvolgimento delle Regioni interessate; promuovere le condizioni affinché l’azienda
elabori nei tempi più rapidi un nuovo piano industriale, articolato sulla
base di chiare scelte strategiche, che tenga conto: promuovere, sia con gli strumenti ora a disposizione, sia con il varo di nuove misure incentivanti, un aumento di capitale capace di attrarre verso la FIAT le risorse finanziarie dei fondi di investimento, di investitori istituzionali, coinvolgendo nell’operazione le banche creditrici; vanno perciò escluse ipotesi di acquisizione statale del capitale dell’azienda, focalizzando gli strumenti a disposizione del potere pubblico per misure finanziarie di sostegno volte a fornire alla FIAT le risorse necessarie al suo rilancio; vigilare affinché sia realizzato un piano di dismissioni di partecipazioni non strategiche adeguato e capace di generare risorse nuove che l’azionista dovrebbe destinare all’abbattimento del livello di indebitamento, così da diminuire il livello di rischio del sistema bancario, migliorare la situazione finanziaria dell’azienda, accrescere la qualità del credito sul mercato dei capitali; mettere in campo interventi di accompagnamento e garanzie che possano andare a sostegno dei piani di ricerca e sviluppo, di interventi territoriali e ogni altra misura compatibile con le norme comunitarie; attivare da subito, in collaborazione con le Regioni ove è maggiore il rischio di processi di ridimensionamento della presenza industriale della FIAT, le procedure negoziali di sostegno finanziario, finalizzate all’insediamento di nuove imprese nelle aree contigue a quelle occupate dalla FIAT in modo da permettere, nel medio termine, il rafforzamento delle realtà produttive territoriali; promuovere attività di ricerca, in collaborazione tra pubblico e privato, finalizzate: all’utilizzo di nuove tecnologie e delle energie alternative e di minore impatto ambientale; alla progettazione di mezzi di trasporto, innovativi rispetto alle mutate esigenze di mobilità, che garantiscano un equilibrio indispensabile tra la qualità e l’economicità del prodotto, con particolare attenzione alle nuove tecnologie per l’utilizzo dell’idrogeno; prevedere gli strumenti necessari per il sostegno dell’occupazione anche nell’indotto; promuovere interventi sulla disponibilità di compensazione fiscale, per restituire alle imprese dell’indotto, nel quadro delle compatibilità comunitarie, liquidità e risorse finanziarie per affrontare questa fase di difficoltà; estendere inoltre ad esse i benefici previsti per gli ammortizzatori sociali e per la ricerca e l’innovazione tecnologica; dare seguito nel quadro di un rinnovato e
credibile piano industriale, già a partire dalla legge finanziaria 2003,
ad interventi a favore della promozione delle attività di ricerca e
sviluppo, di incentivazione all’acquisto di veicoli ecologici, di
finanziamento dei contratti d’area. «Violante, Castagnetti, Boato, Rizzo, Intini, Pecoraro |
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