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Lentamente muore chi diventa schiavo
dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non
conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia
incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Pablo Neruda
.:[Ringraziamenti]:.
Grazie a tutti coloro che si stanno
adoperando per arricchire i contenuti di questo sito con notizie, foto
e documenti.
Documenti
Intervento del Senatore Battaglia sulla questione FIAT
e sulla situazione a Termini Imerese
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Battaglia
Antonio. Ne ha facoltà.
BATTAGLIA Antonio(AN). Signor Presidente, ringrazio
il Ministro, che ha sensibilmente raccolto l’invito di venire a portarci
un messaggio di pace.
Lo voglio ricordare sempre: io sono di Termini Imerese,
ho fatto per vent’anni il consigliere comunale a Termini Imerese, fino a
dieci giorni fa ero vice sindaco di Termini Imerese: è chiaro che questo
significa che sono profondamente radicato sul territorio, il che mi ha
consentito, in questo mese e più, di poter fare l’avvocato difensore del
mio Governo, nel senso che mi sono posto come interfaccia nello sciopero
qui a Roma, sulle piazze della mia città, nei blocchi ferroviari e
stradali, cercando di far capire alla gente che il Governo sta facendo, si
sta muovendo, dicendo che in Parlamento avrei chiesto, che in Parlamento
sarebbe venuto il Governo, che avrebbe detto qualche cosa, che sicuramente
una soluzione si sarebbe trovata.
Lei lo sa, signor Ministro, come sarà interpretato
l’intervento suo di questa sera? Glielo dico io, perché questo è il
segnale che è arrivato immediatamente a Termini Imerese: stanno bloccando
la ferrovia, l’autostrada, c’è l’inferno. Lasciamo stare il problema
dell’ordine pubblico, ma teniamone conto; ieri per due ore ho incontrato
il prefetto: teniamo conto di questo.
Il suo messaggio, onorevole Ministro, è interpretato in
questo modo: "Il tuo Governo" (a Termini Imerese io rappresento Berlusconi,
e poiché qualcuno deve pagare il conto, ovviamente la prima persona che
dovrà farlo sono io) "ieri sera ha detto che vuole investire in settori
quali la portualità e i trasporti; ha quindi già abdicato all'ipotesi di
sostenere il mantenimento dell'apertura dello stabilimento di Termini
Imerese". Questo è il segnale che stasera arriverà a Termini Imerese!
Domani leggeremo i giornali e ascolteremo tutto ciò che
sarà detto sulla base delle dichiarazioni rese quest'oggi, che sono
sicuramente complesse e organiche e tengono conto di un piano industriale
che non soddisfa noi e non ha soddisfatto questo Governo: un piano su cui
sono intervenuto, assieme a tutti i parlamentari siciliani, presentando
una mozione che tratteggia il percorso che il Governo dovrebbe
intraprendere nel porsi come terzo in una vertenza che però non è
propriamente tale. Si può parlare infatti di vertenza quando vi è un
dialogo, una trattativa. In questo caso la vertenza non esiste:
semplicemente, la FIAT ha deciso di chiudere gli stabilimenti. Insieme a
tanti altri parlamentari mi sono perciò permesso di indicare un percorso
che il Governo potrà seguire: in primo luogo occorre garantire il lavoro,
meno lavoro ma per tutti, consentendo, ad esempio, ad una linea di Melfi
di essere trasferita a Termini Imerese per scongiurare la chiusura dello
stabilimento; nel contempo, bisogna incentivare e velocizzare la
produzione della Y10, che dal prossimo giugno verrà prodotta a Melfi, in
attesa che lo stabilimento di Termini Imerese sia pronto a modificare la
propria linea per produrre la nuova Punto. Questo è il piano industriale
sul quale il Governo si deve confrontare portando la FIAT a ragionare.
Noi non permetteremo - mi dispiace doverlo dire -
neanche al nostro Governo di consentire che l'ipotesi che è stata
delineata possa concretizzarsi e materializzarsi. (Applausi dal Gruppo
AN e del senatore Cirami).