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Lettera Padre Anfuso

Al Sig.
Presidente del Consiglio dei Ministri
Silvio Berlusconi
 

Sig. Presidente,
Le scrivo ancora una volta, fortemente preoccupato, perché i risvolti della vicenda FIAT e dell’Indotto di Termini Imerese, vista anche l’approssimarsi della data del 2 dicembre, possono ormai non essere più controllabili né da me né dai sindacati.
Mentre ringrazio Lei ed il suo governo, per la disponibilità espressa, mi permetto di sottoporre ad estrema attenzione le ricadute sociali e di ordine pubblico nel caso in cui i prossimi contatti dovessero dare esito negativo.
Qui si respira ormai aria di resistenza ad oltranza, le attese sono sulla soglia della disperazione, la preoccupazione e il disincanto ormai rendono gli animi non solo esacerbati ma potenzialmente irrefrenabili ed imprevedibili.
Confido che Voi, con le molteplici possibilità delle Vostre Istituzioni e delle Vostre organizzazioni, troverete le vie non solo per non lasciare diminuire la presenza del lavoro nel nostro territorio già abbastanza provato, ma per rafforzarla ancora.
Sono convinto che saprete mobilitare tutte le Vostre forze, per rendere possibile non solo la continuità della presenza dello Stabilimento che produce Autovetture ma anche per consentire alle numerose famiglie e soprattutto ai tanti giovani disoccupati di continuare a credere alla forza dello Stato piuttosto che rimpiangere altre forme illegali di accreditamento sociale e politico.
Confidando nella Sua sensibilità, e in attesa di una Sua viva parola che ridia vigore alla speranza e disinneschi una spirale che tutti ci preoccupa, cordialmente
don Francesco Anfuso, parroco