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Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda
 

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.:Comunicati
Slai Cobas - Palermo

Lettera aperta agli operai della fiat

cari compagni,

noi le illusioni le abbiamo perdute! Per esperienza, nella lotta quotidiana per la difesa dei nostri diritti contro i padroni e il governo, e abbiamo detto la nostra, e fatto la nostra parte, fin da quando questa vostra (e nostra) lotta è cominciata; e proprio per questo, vogliamo continuare a parlare seriamente di come portare avanti una lotta, che come abbiamo detto, è di tutta la classe operaia del nostro paese (e non solo!).

La posizione dei padroni e del governo non potrebbe essere più chiara, in maniera definitiva (per loro!):

"Non siamo impegnati a rimanere nel settore auto per sempre"! dice Fresco sintetizzando il vero "piano Fiat" per i prossimi anni in un'intervista dell'ultimo numero di "Fortune", importante rivista dei padroni americani. E le banche, che gli hanno prestato 3 miliardi di euro sono d'accordo, perché rivogliono i soldi o si prenderanno la proprietà e la rivenderanno a pezzettini! E aggiungiamo Berlusconi che dice "la Fiat ha garantito al governo che Termini non chiuderà"; già, lo ha garantito al governo, non agli operai! (pensa che gli operai sono così stupidi da fidarsi delle sue garanzie); e, infatti, chi si fida di questo governo? del "mafioso" Berlusconi, accolto "degnamente" a Catania dalle donne del coordinamento di Termini, che fa leggi per i ricchi e per non finire in galera! Mettiamoci anche il declassamento dei titoli Fiat a titoli "spazzatura"… Non possiamo far finta di non avere capito!

Affidarsi all'arroganza delle istituzioni locali, da Cuffaro a tutti i deputati regionali, che vorrebbero lavarsi la coscienza con qualche proposta indecente (adottare i figli degli operai, come si fa con i poveri del terzo mondo!!!) o elemosina (magari utile, secondo loro, per le prossime elezioni provinciali), (e nel frattempo continuano a mettere tasse, tagliare servizi e dare soldi solo ai privati!) è solo un altro modo per perdere ancora tempo mentre a loro serve a liquidare la faccenda senza subire tanti danni. E così il quadro è più completo!

Basta a fare sparire tutte le illusioni? Che per noi non significa arrendersi, ma riprendere la lotta con le idee più chiare: è così che siamo cresciuti in questi anni!

 

“Anche Dio è disgustato”, dice perfino il Papa, figuriamoci noi! E allora basta con le bugie, lo sciacallaggio e le inutili passerelle di politici che concretamente non fanno niente.

La partita non è ancora finita! Non pensiamo sia il momento di gridare si salvi chi può. Gli operai della Fiat quando lottano mettono tutti in riga perché sono da sempre il vero cuore della produzione e della lotta di classe in questo paese!

Servono le idee! Idee buone per cercare la vera soluzione, che come abbiamo già detto, è nelle mani degli operai! Tutte le lotte fatte fino a questo momento hanno dimostrato una grande capacità di mobilitazione e hanno raggiunto il massimo di visibilità! È con questa lotta che ci si è guadagnati il rispetto e la solidarietà di tutti, solo con questa grande dimostrazione di forza! Non è, quindi, con il comportamento da "bravi ragazzi", che piace tanto ai potenti (e al Giornale di Sicilia!) perché non rompe le scatole, che otterremo quello che vogliamo: vincere una grande battaglia per il posto di lavoro, per la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie! O vogliamo buttare a mare tutte le energie messe in campo fino ad ora e soprattutto quella straordinaria forza dimostrata dalle donne?

Ma per questo serviva, e serve ancora, un grande salto di qualità nelle forme di lotta! Ragioniamo! Possiamo dire che se l'ultima assemblea girava attorno all'occupazione della fabbrica, vuol dire che il vero problema è proprio questo? Bisogna dirlo sinceramente: i padroni hanno paura solo all'idea! Ma perché anche i sindacalisti che guidano la lotta si sono tirati indietro? E perché hanno paura? Perché questo porterebbe allo scontro duro, quello vero, che decide nel bene o nel male se questa agonia deve finire oppure no! Che decide se questa lotta finisce come vogliono gli operai o come vogliono i padroni!

Chi, allora, tira indietro gli operai, chi impedisce risultati più concreti? Adesso più che mai le scelte sindacali! Bisogna decidere da che parte stare! I vertici della Cisl e della Uil hanno più volte dimostrato di non voler andare fino in fondo, ma anche la Cgil non ha avuto il coraggio di proporre da sola azioni di lotta più incisive! Perché abbia una possibilità di vittoria questa nostra lotta deve prendere il canale giusto! Le scorciatoie nella lotta degli operai non hanno portano mai a niente! E in questo senso non ci dobbiamo fare dividere: il comitato degli operai di Palermo, per esempio, è buono se serve a tenere insieme gli operai e a fare le lotte insieme a tutti gli altri; non è una bella trovata se serve a portare voti ai DS o a qualche altro partito! Giorno 23 questi operai, che per potere montare il prefabbricato davanti alla presidenza della regione hanno bloccato la strada creando momenti di tensione non indifferenti con l'amministrazione regionale e le forze dell'ordine, hanno confermato il fatto che solo la determinazione e la lotta pagano, altro che appoggio dei parlamentari! A nulla serve l'immobilismo, l'attendismo, ma poi, di cosa, del colpo di grazia? Così come a nulla serve la solidarietà a parole, peraltro strumentale, elettoralistica, delle forze politiche del cosiddetto centro sinistra e della sinistra parlamentare o dei pur generosi girotondi, per impedire che chiudano gli stabilimenti e si licenzino migliaia di operai. E i "concerti di solidarietà" di fine anno, saranno pure belli, ma noi non vogliamo essere ricordati solo un giorno di più, dobbiamo conquistarci la  possibilità di vedere concerti tutto l’anno!

Il nostro augurio per il nuovo anno è, innanzi tutto, che gli operai tornino alla lotta, che continuino ad essere quel grande esempio fino in fondo, per tutti gli altri lavoratori che stanno subendo e subiranno la stessa sorte; per tutta la classe operaia, per ottenere tutti i risultati che questa lotta merita, perché c’è di mezzo l’interesse e il futuro di migliaia di famiglie, e se per arrivare a questo è necessario abbandonare i vertici dei sindacati confederali soprattutto cisl e uil, ma anche la cgil, se non trova il coraggio di fare le proposte giuste anche da sola! che si faccia! In secondo luogo, che gli operai comprendano la necessità di cacciare il governo moderno fascista di Berlusconi Fini Bossi, che ha dimostrato fino in fondo da che parte sta, di essere il governo dei padroni, antioperaio e antipopolare.

Questa lotta può e deve vincere! Noi siamo stati, siamo e saremo sempre dalla parte di coloro che vorranno continuare a lottare concretamente.

 

Slai Cobas per il sindacato di classe

Via Maione da bari, 49/a – Palermo 29/12/02

Tel/fax 091/6716883 – cell. 338.7708110 - 3282814828

 

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