Questa mattina abbiamo saputo del terzo cambio del gruppo dirigente, mentre dovrebbe cambiare il piano industriale. Noi donne di Termini Imerese siamo convinte sempre più che il futuro del nostro stabilimento è legato a quello di tutti gli altri, da Mirafiori ad Arese fino a Termini Imerese e non ci persuadono affatto i "distinguo" che qualcuno per motivi solo elettorali ha inserito nel piano. L'accordo FIAT-governo è un'offesa per i lavoratori e le lavoratrici che da due mesi lottano per il diritto al lavoro. L'accordo non da alcuna garanzia, anzi ricatta, a nostro avviso, i lavoratori perché le condizioni per la riapertura dello stabilimento sono legate al mercato, ai nuovi ritmi di lavoro, ad una maggiore flessibilità: più lavoro e meno salario. La cattiva informazione di questi giorni vuole fuorviare l'opinione pubblica che è stata sempre solidale alla nostra protesta e a grandi titoli parla di: NON CHIUSURA DI TERMINI IMERESE. Per noi questo accordo è solo una lenta agonia e GOVERNO-FIAT mentono sapendo di mentire. Il Presidente del Consiglio ai 1640 operai in cassa integrazione suggerisce il lavoro nero, così come un suo ministro tempo fa ci consigliava di convivere con la mafia. Noi donne di Termini Imerese NON CI STIAMO! Non vogliamo e non possiamo permettercelo. Per questo continueremo a lottare e invitiamo tutte le donne ad unirsi alla nostra protesta. Non chiediamo un posto lavoro ma IL DIRITTO AL LAVORO. Il nostro motto è: LAVORO E' DIGNITA'.

Per il Coordinamento Donne FIAT Termini Imerese

Silvana Bova.
coordinamentodonne@libero.it