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Lentamente muore chi diventa schiavo
dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non
conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia
incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Pablo Neruda
.:[Ringraziamenti]:.
Grazie a tutti coloro che si stanno
adoperando per arricchire i contenuti di questo sito con notizie, foto
e documenti.
Comunicato
comunicato stampa 27/12/2002
Sentenza contro i vertici Fiat :
Romiti e Mattioli condannati a rimborsare 500 miliardi di vecchie lire ai
lavoratori.
Il 24 dicembre 2002, il giudice della Prima Sezione del Tribunale civile
di Torino Michele Tamagnone ha sentenziato che ogni lavoratore Fiat che si
è costituito parte civile contro i vertici aziendali Romiti e Mattioli,
condannati dalla Corte di Cassazione per falso in bilancio e finanziamento
illecito ai partiti, deve ottenere il rimborso di 1.508,78 euro ( più
spese legali) per il danno subito.
I lavoratori costituitisi parte civile sono tutti aderenti allo Slai Cobas,
che è stato l'unico sindacato che dopo aver perseguito e ottenuto la
condanna di Romiti e Mattioli, ha aperto la richiesta di rimborso per il
danno subito dai falsi in bilancio.
In questo momento in cui la Fiat sta procedendo al licenziamento di 8.000
lavoratori lo Slai Cobas è particolarmente soddisfatto di questa sentenza,
che serve anche a ricordare uno dei tanti usi illegali e non a vantaggio
dei lavoratori che la Fiat ha fatto dei suoi profitti.
Lo Slai Cobas intende verificare la possibilità di estendere questo
diritto a tutti i lavoratori.
Ma non possiamo dimenticare che il 14.3.1997 durante l'ultima udienza del
processo, l'avv. Chiusano esibì le lettere di Gianni Italia della Fim-Cisl,
di Luigi Angeletti della Uilm-Uil e Walter Cerfeda della Fiom-Cgil, il cui
contenuto analogo dichiarava che "il premio performance di gruppo non è
legato ai bilanci aziendali per cui il danno per i lavoratori, se i
bilanci fossero falsificati, come gli imputati hanno ammesso, sarebbe
trascurabile".
In forza di questa convinzione, che il giudice di Torino ha invece irriso,
le organizzazioni confederali non solo non hanno attivato la costituzione
di parte civile sconsigliandolo ai lavoratori, ma non hanno neanche
avviato cautelativamente la procedura di blocco della "prescrizione".