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Lentamente muore chi diventa schiavo
dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non
conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia
incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Pablo Neruda
.:[Ringraziamenti]:.
Grazie a tutti coloro che si stanno
adoperando per arricchire i contenuti di questo sito con notizie, foto
e documenti.
Girotondo
Fiat con Moretti
Manifestazione a Termini Imerese. Venerdì tocca ai no
global
ALFREDO PECORARO
PALERMO. Lo abbracciano,
gli stringono la mano, gli danno pacche sulle spalle. E lui, Nanni
Moretti, leader dei girotondini ricambia l'accoglienza dei lavoratori
della Fiat di Termini Imerese, parlando a ruota libera. Attorno a lui,
donne, bambini e operai si prendono per mano, in un girotondo simbolico a
protezione della loro fabbrica che la Fiat ha deciso di chiudere. Moretti
li osserva, al suo fianco Rita Borsellino, vicepresidente di «Libera»,
l'associazione di Don Ciotti, sorella del magistrato ucciso da Cosa
Nostra. «C'è la mafia che aspetta - dice il regista agli operai - Se c'è
disoccupazione ci sono dei disperati disposti a farsi accogliere nella
società dell'illegalità e questo non deve accadere». Dal palco, montato
davanti ai cancelli della fabbrica, Moretti lancia messaggi di
solidarietà. «Oggi Termini Imerese è ancora più importante perché la sua
lotta è un simbolo per tutta la Sicilia e tutto il Sud - ha urlato - C'è
bisogno di un vero sviluppo che guardi al problema di oggi, ma anche a
quelli di domani per dare risposte ai vostri figli». Ci ha pensato Gianni
Rinaldini, segretario generale della Fiom, a riportare la questione sul
terreno sindacale. «Il governo deve sospendere le procedure attivate dalla
Fiat e aprire un negoziato, non è possibile - ha detto Rinaldini - che ci
convochi al tavolo delle trattative tre giorni prima della chiusura degli
stabilimenti e dell'avvio della Cigs. Ho sentito parlare di una data,
venerdì prossimo, ma a noi non sono arrivate notizie». Rinaldini ha
aggiunto che «il piano della Fiat significa lo smantellamento del settore
auto, è un lavoro sporco in attesa che nel 2004 arrivi la General Motors,
sta avvenendo quello che è già accaduto in Corea con la Daewoo».
A Palermo intanto c'è attesa per l'arrivo dei noglobal, con le forze
dell'ordine in allerta. Dopo le proteste civili dei giorni scorsi condotte
dagli operai della Fiat e senza alcun incidente, ieri d'improvviso è stato
convocato il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, proprio per
affrontare il caso Fiat. In Prefettura sono stati invitati i segretari
provinciali di Cgil, Cisl e Uil e quelli di Fiom, Fim e Uilm, ai quali è
stato chiesto se abbiano notato infiltrazioni. Venerdì giungeranno in
treno a Termini Imerese i «Disobbedienti» del movimento noglobal che
saranno accolti dai compagni di Palermo che stanno preparando l'incontro
con i lavoratori. Nicola Frantoianni, coordinatore nazionale dei Giovani
Comunisti e uno dei portavoce dei «Disobbedienti» ha sottolineato che lo
scopo della missione è «saldare il movimento contro il liberismo e la
globalizzazione capitalistica ai movimenti sociali che lottano per i
diritti e il lavoro». Al Comitato prefettizio, Francesco Cantafia,
segretario provinciale della Cgil, ha assicurato che «non ci sono
infiltrati fra gli operai» e che piuttosto «il pericolo reale è la mafia».
Mentre fra gli operai corre voce che lunedì potrebbero ricevere le lettere
di comunicazione della Cigs, padre Francesco Anfuso, il parroco-operaio di
Termini Imerese, ha lanciato l'ennesimo messaggio di aiuto, inviando al
prefetto di Palermo, Renato Profili, e al presidente dell'associazione
bancaria italiana, Maurizio Sella, una lettera in cui chiede di «suggerire
alle banche attive nel territorio di congelare le rate di scadenza di
mutui e prestiti, senza la maturazione d'interessi di mora o altre
penalità». Chiedendo inoltre di «attivare l'osservatorio antiusura allo
scopo di evitare che gli sciacalli, cogliendo il momento favorevole, non
si scatenino sulle carni della povera gente». Un invito al quale Sella ha
risposto, manifestando la solita «solidarietà», e spiegando che farà
presente la richiesta ai vertici delle banche.