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Ultima modifica: giovedì 24 febbraio 2005 23.25

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.:[Pensiero]:.

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda
 

.:[Ringraziamenti]:.

Grazie a tutti coloro che si stanno adoperando per arricchire i contenuti di questo sito con notizie, foto e documenti.

 

Articolo

(La Stampa Del 27/11/2002 Sezione: Economia Pag. 4)

DŽAmato: si sta andando nella direzione giusta
Il presidente di Confindustria: «CŽè un impegno importante dei vertici aziendali»

ROMA

«Si sta andando nella direzione giusta». Il presidente della Confindustria, Antonio DŽAmato, guarda alle trattative tra Fiat e sindacati con fiducia. Il giorno dopo lŽincontro di Palazzo Chigi, il leader degli industriali vede un atteggiamento positivo su entrambe le parti del tavolo di trattativa. «Da un lato - ha commentato - occorre avere attenzione per gli equilibri sociali in aree fortemente disagiate come Termini Imerese (e mi sembra che l'azienda abbia dimostrato grande attenzione da questo punto di vista), dall'altro però bisogna fare anche le ristrutturazioni necessarie per ritrovare la competitività perduta». Il presidente di Confindustria invita ad avere un atteggiamento positivo soprattutto sulle scelte che sta facendo la Fiat: «C'è un impegno importante del management - ha aggiunto- in questa direzione e bisogna fare la ristrutturazione indicata nel piano industriale». Il presidente della Confcommercio, Sergio Billè, invece crede che per risolvere le difficoltà della Fiat occorra «guardare al mercato e non a impropri trasferimenti di ricchezza dal pubblico al privato» perché «questo sarebbe un grosso errore anche se non bisogna dimenticare il valore della Fiat, oltre un punto percentuale del nostro Pil». Billé, nellŽanalizzare il momento delle trattative tra sindacati e azienda, guarda soprattutto in casa sua e ci mette anche un poŽ di vena polemica: «È vero che ci sono in questo momento otto mila posti a rischio - ha spiegato meglio il leader dellŽassociazione commercianti - ma è altrettanto vero che quest'anno centomila commercianti hanno dovuto abbassare la saracinesca, e non mi pare che sia stato adottato alcun provvedimento». Chi invece vuole evitare toni accesi e continua a raccomandare la strada del dialogo è il governo. Ieri il viceministro alle Attività produttive Alfonso Urso, da oggi impegnato nelle trattative ad oltranza, ha invitato le parti ad andare avanti sulla falsariga dellŽincontro di Palazzo Chigi: «L'impegno di Fiat a riprendere la produzione a Termini Imerese è molto importante per riportare serenità alle famiglie e le decisioni prese, blocco della cassa integrazione e trattativa ad oltranza, sono estremamente positive, a dimostrazione che la via del dialogo e del confronto e dell'accordo sia quella che produce migliori frutti». Urso ha confermato poi che lŽimpegno del governo si rivolge anche verso la ricerca di soluzioni alternative per lŽarea di Termini Imerese: «In aggiunta, non in sostituzione stiamo lavorando ad altre ipotesi di supporto degli investimenti per creare altri insediamenti anche attraverso i contratti di programma, i patti territoriali e la legge 488». E ha lasciato intendere che nei prossimi giorni potranno arrivare importanti novità: «Noi pensiamo che la Fiat possa rivedere il proprio piano industriale garantendo che sia mantenuto nel tempo il livello occupazionale».

r. e. s.