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Lentamente muore chi diventa schiavo
dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non
conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia
incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Pablo Neruda
.:[Ringraziamenti]:.
Grazie a tutti coloro che si stanno
adoperando per arricchire i contenuti di questo sito con notizie, foto
e documenti.
Articolo
(La Stampa Del 27/11/2002 Sezione: Economia Pag. 4)
DŽAmato: si sta andando nella direzione giusta
Il presidente di Confindustria: «CŽè un impegno importante
dei vertici aziendali»
ROMA
«Si sta andando nella direzione giusta». Il presidente della Confindustria,
Antonio DŽAmato, guarda alle trattative tra Fiat e sindacati con fiducia.
Il giorno dopo lŽincontro di Palazzo Chigi, il leader degli industriali
vede un atteggiamento positivo su entrambe le parti del tavolo di
trattativa. «Da un lato - ha commentato - occorre avere attenzione per gli
equilibri sociali in aree fortemente disagiate come Termini Imerese (e mi
sembra che l'azienda abbia dimostrato grande attenzione da questo punto di
vista), dall'altro però bisogna fare anche le ristrutturazioni necessarie
per ritrovare la competitività perduta». Il presidente di Confindustria
invita ad avere un atteggiamento positivo soprattutto sulle scelte che sta
facendo la Fiat: «C'è un impegno importante del management - ha aggiunto-
in questa direzione e bisogna fare la ristrutturazione indicata nel piano
industriale». Il presidente della Confcommercio, Sergio Billè, invece
crede che per risolvere le difficoltà della Fiat occorra «guardare al
mercato e non a impropri trasferimenti di ricchezza dal pubblico al
privato» perché «questo sarebbe un grosso errore anche se non bisogna
dimenticare il valore della Fiat, oltre un punto percentuale del nostro
Pil». Billé, nellŽanalizzare il momento delle trattative tra sindacati e
azienda, guarda soprattutto in casa sua e ci mette anche un poŽ di vena
polemica: «È vero che ci sono in questo momento otto mila posti a rischio
- ha spiegato meglio il leader dellŽassociazione commercianti - ma è
altrettanto vero che quest'anno centomila commercianti hanno dovuto
abbassare la saracinesca, e non mi pare che sia stato adottato alcun
provvedimento». Chi invece vuole evitare toni accesi e continua a
raccomandare la strada del dialogo è il governo. Ieri il viceministro alle
Attività produttive Alfonso Urso, da oggi impegnato nelle trattative ad
oltranza, ha invitato le parti ad andare avanti sulla falsariga
dellŽincontro di Palazzo Chigi: «L'impegno di Fiat a riprendere la
produzione a Termini Imerese è molto importante per riportare serenità
alle famiglie e le decisioni prese, blocco della cassa integrazione e
trattativa ad oltranza, sono estremamente positive, a dimostrazione che la
via del dialogo e del confronto e dell'accordo sia quella che produce
migliori frutti». Urso ha confermato poi che lŽimpegno del governo si
rivolge anche verso la ricerca di soluzioni alternative per lŽarea di
Termini Imerese: «In aggiunta, non in sostituzione stiamo lavorando ad
altre ipotesi di supporto degli investimenti per creare altri insediamenti
anche attraverso i contratti di programma, i patti territoriali e la legge
488». E ha lasciato intendere che nei prossimi giorni potranno arrivare
importanti novità: «Noi pensiamo che la Fiat possa rivedere il proprio
piano industriale garantendo che sia mantenuto nel tempo il livello
occupazionale».