Romain
de Tirtoff nacque a San Pietroburgo nel 1892 e
contrariamente alle volontà familiari si interessò al mondo dell’arte. Le
frequenti visite all’Hermitage influenzarono il suo
gusto.
Iniziò la sua carriera a Parigi all’età di 19
anni, con il nome di Erté, dalla pronuncia francese
delle sue iniziali, come disegnatore di moda, per poi
dedicarsi alla creazione di costumi, scene e sipari
per teatro, cinema ma soprattutto per riviste e
balletti.
Da Parigi a
New York le creazioni di Erté lasciarono le “bocche
aperte per la meraviglia”: stravaganti ed eleganti,
stupivano per fantasia e raffinatezza.
Le volute floreali dell’Art Nouveau si fondevano con
mirabile equilibrio con linee geometriche essenziali
definendo figure e scenari in un’esecuzione concisa
e perfetta.
La tecnica serigrafica e la gouache contribuivano
all’effetto.
Erté si
inserisce con merito e con grande personalità nella
corrente dell’Art Déco, nuova forma artistica degli
anni ’20, chiamata così per il suo principale
interesse per il “decorativo”.
Tale corrente pervade l’arredamento, i mobili, le
stampe, l’oggettistica soprattutto per argenti e
gioielli, ma anche l’architettura (basta ricordare
l’Empire State Building e il Chrysler Building di
New York) e il design
industriale proprio dell’epoca.
Si crearono forme moderne
con influenze classiche, furono introdotti
motivi esotici ed orientaleggianti. La scoperta della
tomba di Tutankhamen nella Valle dei Re ebbe grande
risonanza: molte figure femminili di quegli anni sono
ritratte di profilo e diventano di moda i decori egizi.
Le
linee semplici ed essenziali dell’Art Déco
influenzarono e facilitarono anche le prime grandi
produzioni industriali.
Lo stesso Erté
all’inizio degli anni ’60 decise di creare dai
suoi disegni gioielli, oggetti d’arte e sculture in
bronzo di impareggiabile bellezza. In queste ultime,
soprattutto, grazia, invenzione e qualità estetica si
fondono in linee essenziali, che ricordano un mondo
perfetto, il mondo magico ed incorruttibile delle
fiabe dell’infanzia.
L’artista morì nel 1990, ma ancora due anni prima,
all’età di 96 anni, lavorava alle scenografie e ai
costumi per un musical di Broadway. Fu definito “lo
specchio della moda per 75 anni”.
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