Movimento letterario
fiorito in Italia alla fine del XIX secolo che propone
il richiamo al vero
e alla realtà
contro le ideologie. Tale canone trova difficoltà ad
accordarsi con la rappresentazione psicologica della
vita, mentre apre la strada alla scoperta di ciò che è
elementare e primitivo.
Protagonista della narrazione è il contadino, il
popolano, la persona comune che affronta le difficoltà
e i drammi della vita.
Vengono accentuati gli elementi regionali, i dialetti,
le tradizioni e il folclore.
La corrente verista annovera un gran numero di
scrittori, differenziati per contenuti e per stile:
Verga, Zeno, Pratesi, De Marchi, D’Annunzio.
L’adozione del dialetto nel linguaggio letterario,
rifiutata in parte dai narratori, diventa predominante
nella poesia e nel teatro.
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