Videogiochi violenti e censura
 
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Il sito dell'associazione europea dei produttori software:
- Elspa

Il sito ufficiale di:
 - Mafia: City Of Lost Heaven

Il sito del distributore italiano:
- Cidiverte
e l'indirizzo della
- petizione online

  
Info
Foto1: 
Return To Castle Wolfenstein

Foto2:
Logo Mafia

Foto3:
Mafia: City Of Lost Heaven.

Videogiochi violenti e censura (parte2)
Return To Castle WolfensteinLa censura colpisce in maniera diversa a seconda del paese: la Germania ha regole molto rigide al riguardo: oltre al già citato esempio di Wolfstein3d (vedi prima parte dell'articolo), gli sviluppatori per pubblicare in Germania sono costretti a trasformare il colore del sangue da rosso in blu o verde. Questo modifica la natura dei nemici, che da umani diventano "alieni di fantasia". In Carmageddon, per esempio, i pedoni hanno sangue di colore blu. Io stesso ho acquistato in Germania il videogioco Soul Reaver, per poi accorgermi una volta tornato nel bel paese che il sangue degli avversari era di un bel verde smeraldo. In Italia mancano del tutto leggi di regolamentazione per i videogiochi (se si eccettua il tentativo del senatore Athos De Luca nel 1998 con il suo disegno di legge "Norme relative ai giochi di abilità e di intrattenimento a tutela dei minori", che tuttavia non designava alcun organo che si occupasse della valutazione stessa e rendeva potenzialmente fuori legge fin troppi videogiochi). L'unico appiglio per un genitore desideroso di sapere se comprare o no un gioco al proprio figlio rimane quindi il bollino applicato dall'associazione europea che riunisce i produttori di software: l'Elspa. Questo bollino indica la fascia di età consigliata per quel videogioco. 

Logo MafiaIn Italia due sono i casi più clamorosi di "videogiochi con problemi legali": il primo riguarda il videogioco horror Resident Evil 2, le cui copie vennero sequestrate nel 1999 (quando il gioco era in circolazione già da molto tempo) per ordine del sostituto procuratore Maria Bice Barborini, secondo cui il problema del videogioco risiede nelle ambientazioni eccessivamente lugubri, popolate da mostri vari, alquanto spaventosi in molti frangenti di gioco (che fa dell'atmosfera carica di tensione uno dei suoi punti di forza). Resident Evil 2 andrebbe contro l'articolo 528 del Codice Penale, relativo alla pubblicazione di immagini oscene, ritenute pericolose per le persone "a rischio". Il caso fece scalpore, poiché era la prima volta che in Italia si arrivava al blocco della distribuzione per un videogioco. 
Il secondo caso riguarda il titolo Mafia: City Of Lost Heaven, ambientato nell'America degli anni trenta e definito dagli stessi autori "simulatore di gangster" non è ancora uscito mentre scrivo ma già ha provocato reazioni: diversi politici si sono espressi dichiarando che verrà fatto il possibile per metterlo al bando. Il gioco fa scalpore piuttosto che per i suoi contenuti (non dissimili da tanti videogiochi d'azione in cui si interpreta il ruolo criminali come Grand Theft Auto o il ben più "rude" KingPin), per il suo nome (Mafia appunto), interpretato in Italia, erroneamente, come un'istigazione alla delinquenza. Purtroppo ancora una volta ad esprimersi non è un organo apposito. Mafia: City Of Lost Heaven Cidiverte (il distributore del gioco in Italia) ha aperto una petizione online, dato che non ritiene il gioco diseducativo. I suoi contenuti non sono da censurare visto che ricreano semplicemente le atmosfere di celebri film come "C'era una volta in America" oppure "Gli Intoccabili". La faccenda è ancora in discussione, staremo a vedere cosa accadrà per poi aggiornare questo speciale. La speranza è che la lista di "videogiochi con problemi legali" non debba allungarsi ancora troppo.

Francesco Mazzocchi

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