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Innanzi tutto c'è da dire che si era creata molta attesa attorno a questa trasmissione: il confronto tra il sindaco di Breno, Edoardo Mensi, e il suo predecessore Eugenio Fontana sembrava l'occasione di porre al sindaco alcune domande che non era mai stato possibile fargli. Era l'occasione di sapere cosa l'amministrazione brenese (insieme a quella di Bagolino, la più interessata dalla vicenda) pensa attorno a tutta la vicenda. Sono emersi diversi elementi, anche se poco di quel che si sarebbe voluto sapere è venuto alla luce. Sono state dette anche delle cose che meritano smentita.
A questo punto uno si chiede che diavolo sono le aste di terreni comunali nell'area del Gaver.
Basterebbe partecipare ad una classica riunione del Comitato e conoscere un po' i partecipanti per capire che questo è clamorosamente falso. Tanto più che tra gli aderenti al comitato ci sono degli illustri elettori della parte dell'attuale maggioranza a Breno.
Pare evidente a tutti come sia azzardato prospettare simili confronti, soprattutto considerando le quote di colma delle montagne dei comprensori sciistici citati: la massima quota nelle montagne tra Croce Domini e Maniva supera di poco i 2000 msm, mentre è molto maggiore per i comprensori di Aprica e Ponte di Legno. Va fatto poi presente che che già al'inizio di aprile anche Ponte di Legno ha chiuso gli impianti: riusciremo così a capire che la costituzione di un impianto sciistico di rilievo sulle montagne di Bazena è oggi una pura chimera.
Un esempio che il sig. Sindaco non ha citato è quello di Montecampione, gran bel comprensorio sciistico (sempre se c'è neve) ma voragine che ingoia fiumi di soldi pubblici portando un indotto irrilevante.
Per esigenze di brevità le argomentazioni qui esposte sono molto schematiche; chiunque volesse completare, avere chiarimenti o aprire una discussione troverà ospitalità in queste pagine: è sufficiente scrivere al webmaster
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