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Allegato A

PARERE PRELIMINARE
REGISTRO N° /Parco
DATA 02.12.2002  
 
Al Sig. Presidente

Al Consiglio Direttivo
del Parco Regionale dell'Adamello
SEDE

Breno, 02 dicembre 2002

Prot. n°

OGGETTO: Parere preliminare al “Progetto di sviluppo Le tre valli” interessante i Comuni di Breno, Bienno, Cividate Camuno, Prestine, Bagolino e Collio.
VISTO
- L’elaborato tecnico-descrittivo denominato “Progetto di sviluppo Le tre Valli” interessante i Comuni di Breno, Bienno, Cividate Camuno, Prestine, Bagolino e Collio, presentato in data 21.11.2002 presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela d쐬ű T￿￿ri��ri��

VISTI
- il Piano Territoriale Paesistico Regionale della Lombardia, approvato con D.C.R. n° VII/197 in data 06.03.2001;
- il Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) del Parco regionale dell’Adamello, approvato con D.G.R. n° VII/6632 in data 29.10.2001 e pubblicato sul B.U.R.L. in data 29.11.2001, 2° supplemento straordinario al n° 48;
- il Piano di Sviluppo Socio-Economico della Comunità Montana di Valle Camonica approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale di Brescia n° 9 del 04.02.2002;
- la legge regionale 8 ottobre 2002, n. 26 (Norme per lo sviluppo dello sport e delle professioni sportive in Lombardia);
- la legge 7 marzo 2001, n. 78 (Tutela del patrimonio storico della prima guerra mondiale);
- il Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267 (Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani);

VISTI gli articoli n° 3, 4, 6, 7, 12, 16, 16 bis, 17, 18, 20, 22, 24, 26, 34, 36, 39, 45, 47, 48, 51, 53, 55 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco dell’Adamello;

RICHIAMATE
- la deliberazione del Consiglio Direttivo della Comunità Montana di Valle Camonica n° 19 in data 19.02.2001, avente ad oggetto “Adesione del Parco dell’Adamello/Comunità Montana di Valle Camonica alla Carta delle città europee per un modello urbano sostenibile (Carta di Aalborg)”;
- la deliberazione del Consiglio Direttivo della Comunità Montana di Valle Camonica n° 225 in data 16.10.2002, avente ad oggetto “Approvazione accordo di programma per la promozione del programma integrato per lo sviluppo locale area Bazena-Gaver-Val Dorizzo-Maniva-Pezzeda-Centri storici di Breno, Bagolino, Collio.

CONSIDERATO
- che l’intervento in progetto si porrebbe l’obiettivo della valorizzazione e dello sviluppo eco-sostenibile di un nuovo comprensorio montano a vocazione turistica denominato “Le tre Valli”, da realizzarsi con particolare cura in riferimento all’impatto ambientale, all’inquinamento, al consumo energetico, alla conservazione delle tradizioni locali, alla promozione di un turismo eco-culturale, agricolo-gastronomico e paesaggistico-sportivo;

OSSERVATO
- che il progetto in argomento prevede la realizzazione di opere e infrastrutture non contemplate nel documento allegato alla sopracitata deliberazione del Consiglio Direttivo n° 225 in data 16.10.2002 e denominato “Programma integrato per lo sviluppo locale area Bazena-Gaver-Val Dorizzo-Maniva-Pezzeda-Centri storici di Breno, Bagolino, Collio;
- che il Piano di Sviluppo Socio-Economico della Comunità Montana di Valle Camonica prevede, per il comprensorio Gaver-Bazena, uno sviluppo sostenibile di tipo leggero, che non comporti interventi rilevanti sul territorio, armonizzato con la presenza delle emergenze naturalistiche e paesaggistiche tutelate dal Parco;
- che, come si evince dall’elaborato consegnato nel corso dell’incontro tenuto il 21 novembre 2002 presso il Ministero dell’Ambiente in Roma (documentazione consistente in mere simulazioni fotografiche, dalle quali è peraltro possibile individuare l’esatta localizzazione degli interventi), il progetto non affronta in modo adeguato le problematiche ambientali e contrasta con le normative di riferimento;

EVIDENZIATO
- che il tipo di sviluppo ipotizzato dal progetto in argomento diverge dalle linee di sviluppo tracciate dalla programmazione socio-economica della Comunità Montana di Valle Camonica;
- che parte degli interventi (Valle di Vaia) ricade all’interno del demanio regionale, territorio sottoposto a particolare tutela;
- che l’intervento in progetto risulta in contrasto con la normativa del Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) del Parco regionale dell’Adamello. In particolare si rilevano le seguenti incompatibilità:

  1. la realizzazione di un circuito su ferro (fino a quote superiori ai 2000 metri slm) per il collegamento dei Comuni e delle località turistiche interessate dall’intervento con un trenino a cremagliera contrasta con gli artt. 16, 18, 20, 22, 51 delle Norme Tecniche di attuazione (NTA) del PTC;
  2. la realizzazione di alcune aree di sviluppo residenziale nelle località Bazena e Gaver - che sono aree destinate alla protezione della natura e all’esercizio delle attività agricole e pastorali – sono difformi alle previsioni urbanistiche del PTC (artt. 16, 25 e 26 delle NTA);
  3. il previsto ampliamento di demanio sciabile, oltre ad essere escluso dagli “Ambiti per l’esercizio e l’apertura di piste da sci” di cui all’art. 45 delle NTA, comporterebbe la compromissione degli habitat degli endemismi floristici tutelati nell’area;
- che gli interventi di progetto interesserebbero anche gli ambiti territoriali di tutela del PTC del Parco dell’Adamello di seguito elencati:
  1. Orizzonte del paesaggio culminale, che non prevede la possibilità di trasformazione del paesaggio;
  2. Riserva naturale orientata “Alto Cadino-Val Fredda”, di grande rilevanza scientifica sia sotto il profilo geomorfologico-mineralogico sia dal punto di vista biologico e botanico. La straordinaria ricchezza floristica, con elevatissimo numero di specie rare ed endemiche, ne fa una delle aree più importanti – e vulnerabili - sia della Lombardia sia nel contesto nazionale. La Riserva orientata, unitamente alla limitrofa Zona di particolare rilevanza paesistico ambientale è volta al mantenimento, al ripristino e alla valorizzazione delle potenzialità naturali botaniche, zoologiche, forestali e delle peculiarità morfopaesistiche, nonché alla prevenzione degli effetti negativi dell’antropizzazione; in particolare è fatto divieto di:
    1. realizzare nuovi edifici
    2. aprire nuove strade, asfaltare o ampliare quelle esistenti, fatta salva la realizzazione di nuove piste di servizio agro-silvo-pastorale purchè previste dal piano della riserva;
    3. effettuare interventi che mutino la destinazione a bosco dei suoli o comportino una trasformazione d’uso dei boschi, fatto salvo quanto previsto dal piano della riserva;
    4. aprire piste da sci e realizzare condotte ed impianti, anche di risalita;
    5. svolgere attività di trasformazione del paesaggio e del territorio con linee aeree;
  3. “Zona di particolare rilevanza paesistico ambientale”;
  4. Sito di importanza comunitaria (SIC) “Pascoli di Crocedomini-Alta Val Caffaro” (codice Natura 2000 “IT2070006”, individuato ai sensi della Direttiva 92/43/CEE), che contribuisce in modo determinante alla conservazione e al ripristino di habitat d’eccezione e presenta elementi fisici e biologici essenziali alla vita ed alla riproduzione di specie tutelate a livello comunitario e al mantenimento della biodiversità nella regione biogeografica continentale;
  5. Zona umida e torbiera: la realizzazione di piste da sci e aree sportive – anche attrezzate con campo da golf - all’interno di Zone umide e torbiere contrasta con il disposto normativo degli artt. 16 e 36 delle NTA del PTC, che vietano qualsiasi nuovo intervento di manomissione, drenaggio, escavazione che alteri l'equilibrio delle Zone umide e torbiere, ivi compreso qualsiasi intervento di captazione, anche parziale, delle sorgenti e delle acque di alimentazione, compresa la realizzazione di manufatti di qualsiasi tipo, in particolare edifici o strade, per una fascia di rispetto di 15 metri dal limite della Zona umida e torbiera.
SI ESPRIME, PER QUANTO DI COMPETENZA,
PARERE NEGATIVO
- alla realizzazione del treno a cremagliera;
- all’ampliamento del demanio sciabile;
- alla realizzazione di insediamenti turistico-residenziali all’esterno delle aree classificate, nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco dell’Adamello, come “Zona di iniziativa comunale” o “Zona per attrezzature e insediamenti turistici”;
- alla realizzazione degli interventi ricadenti in “Riserva naturale”, “Zona di particolare rilevanza paesistico-ambientale”, “Sito di Importanza Comunitaria”, “Zone umide e torbiere”;
- alla realizzazione di tutti gli interventi ricadenti in aree interessate da rischi idrogeologici.
   
  IL DIRETTOREDEL
PARCO DELL’ADAMELLO
(Dott. Raffaele Tomaino)


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