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L’ombra del lampione

Una sera, poco dopo la mezzanotte, uscendo da un locale mi fermai assieme ad un amico per conversare prima di rientrare a casa. Dopo aver disquisito su differenti opinioni in merito a gusti musicali, egli osservò con interesse l’ombra che il palo del lampione proiettava sul suolo. Era possibile osservarla fino a grande distanza poiché  ci trovavamo su una piazza che affiancava vasti prati della nostra pianura. Appoggiato con le spalle al palo del lampione e guardando verso l’orizzonte nella direzione in cui si distendeva l’ombra, si ricordò come una tale situazione gli si fosse già presentata quando era bambino, e notò come ancora percepisse l’impressione che le linee di demarcazione tra luce ed ombra gli apparissero parallele. Io perplesso volli subito mettermi al suo posto ed osservai che guardando verso il basso era evidente che l’ombra formava un angolo di una certa ampiezza, ma guardando lontano, verso l’orizzonte in effetti l’impressione delle linee parallele era avvertibile.

( vedi articolo "L'OMBRA DEL LAMPIONE")

( pubblicato da CABRIRRSAE n.15 marzo 1998)


 

Proiezione di due rette

(articolo "L'ombra del lampione")

Prof. Francesco Curti    Istituto Statale d'Arte "G.Chierici" di Reggio Emilia

 

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