(Lettera dalle carceri di Monza).
Nadina,
Monza, 3.8.1944
la tua visita mi ha portato un po' di gioia dopo tanti gior-
ni di oppressione. Si può dire che ormai la vita non consiste
che nell'attesa di quei dieci minuti di colloquio.
Per fortuna che inganno le ore nello studio dell'elettro-
tecnica e nella esercitazione grammaticale della lingua tede-
sca. Difficilmente posso rivolgere e fermare il pensiero sui
nostri bambini tanto è l'amarezza e la tristezza che mi pren-
de. Alle volte mi sembra impossibile star qui senza far nulla

e ardentemente desidero di poter in qualche modo lavorare.
Non mi stancherò poi mai di consigliarti di telefonare a
mio fratello Arnoldo, a mezzo della Ditta. È necessario
che tu, alla prima occasione, porti il rasoio per la barba che,
come ti ho detto lascierai in deposito alla dirczione del car-
cere. Tutte le volte che vieni richiedi sempre la biancheria
di ritorno. Mi raccomando di andare a trovare i bambini e
di baciarli tanto per me. L'unica cosa che io desidero è un
po' d'aria, specie ora che questo caldo rende l'atmosfera ir-
respirabile.
Ricorda che il 14 è il compleanno del papa e pertanto
scrivigli in tempo. Ti ricordo sempre tanto e ti bacio
Umberto
Nadina,
non puoi credere con quale angoscia mi hai lasciato. V'e-
ra in tè qualcosa che non sono riuscito a comprendere e che
tu mi vuoi nascondere. È successo qualche disgrazia? Per-
ché piangevi? Tu sai che da quando la nostra casa è stata
distrutta non ho più visto la mamma. Ti prego vivamente


pertanto, se lo ritieni necessario, di avvertirla e di far ch'io
possa vederla. Ti raccomando poi di telefonare ad Arnoldo
e pregarlo di venire a Milano.
A tè, Nadina, ricordo i nostri tré figli e che stai per di-
ventare di nuovo mamma. Sii forte come sempre lo sei
stata. Ricorda che nulla al mondo è superiore al nostro
amore e nessuna forza umana, capisci, potrà mai distrug-
gerlo. Siimi vicino, ricordami e scrivimi ogni giorno.
Le tue parole sono l'unico conforto e l'unica pace in tan-
to dolore. La nostra unione è stata la più grande grazia che
Dio potesse concederci, dammi la certezza che in qualsiasi
istante tu sarai con me.
Prega e pensami. A Gioia il mio ricordo. Sono sereno.
Ti bacio
Umberto
(Scritto sul tergo della fotografia d'uno dei figli, ritrovata sulla sal-
ma, all'obitorio).
Il mio ultimo pensiero è per voi
W ITALIA