Pietro Benedetti
Di anni 41 - ebanista - nato ad Atessa (Chieti) il 29 giugno 1902 -.
Militante del Partito Comunista Italiano dal 1921, Segretario della
Sezione Giovanile di Atessa - nel dicembre 1925, mentre si reca a
Lione (Francia) quale delegato dell'Abruzzo al III Congresso del
Partito Comunista Italiano, viene fermato al confine e per tré mesi
tradotto di carcere in carcere - scarcerato, assume la segreteria della
Federazione comunista di Chieti e tiene il collegamento con i fuoru-
sciti di Francia - nuovamente arrestato nel 1932, processato dal Tri-
bunale Speciale per la Difesa dello Stato, poco dopo scarcerato per
amnistia -. Nel 1941 riprende a Roma l'attività antifascista divenen-
do, dopo 1'8 settembre 1943, commissario politico della i3 Zona di
Roma -. Sorpreso il 28 dicembre 1943 da Domenico Rodondano,
capo della Squadra Politica della Questura di Roma, nel laboratorio
d'ebanista di via Properzio n. 39, dove viene scoperto un deposito
di armi - tradotto alla Questura Centrale, poi alle carceri Regina
Coeli - processato una prima volta il 29 febbraio 1944 dal Tribunale
di Guerra tedesco di Via Lucullo n. 16 e condannato a 15 anni di
reclusione - nuovamente processato l'n aprile 1944 dal medesimo
tribunale e condannato a morte -. Fucilato il 29 aprile 1944 da plo-
tone della pai (Polizia Africa Italiana), sugli spalti del Forte Bravet-
ta di Roma.



Mia cara Enrichetta,
sicché non è possibile vedersi, e va bene! Credo che per
la firma della sentenza passi qualche mese dalla data del
processo. Ad ogni modo la settimana ventura potrai riaffac-
ciarti al Tribunale militare se c'è novità. A Via Lucullo non
tornarci più. Se ti va di fare qualche passeggiata al Gianico-
lo, la mia cella guarda al Gianicolo e di li si vede affaccian-
dosi al muragliene dove fa una rientranza un po' più su del
faro. Verrai dopo le 3,30 e farai segno con un fazzoletto
bianco. La mia cella è la seconda dal centro al penultimo
piano. Adesso sono io ad essere preoccupato per tè perché
immagino benissimo le strettezze in cui vi dovete trovare
in seguito all'aggravarsi della situazione. Ed andremo sem-
pre verso il peggio, fino a quando il bubbone non andrà in
suppurazione. D'altronde tu sai che io avevo previsto tut-
te le temibili conseguenze cui sarebbe andata soggetta Ro-
ma se si fosse determinato ciò che purtroppo è accaduto. E
i Romani se ne devono rendere conto a loro spese. La sera
che ho sentito cadere le bombe verso Cavalleggeri sono sta-
to in orgasmo e non ho avuto pace fin quando non ho sa-
puto come erano andate le cose. Perciò tienti riguardata e
soprattutto ti raccomando di non fare eccessivi sacrifici per


me e di non privarti del tuo per mandarlo qui, che infine
una pagnotta e un po' di minestra qua c'è ancora, a
Non so come stai con le tessere, ma se per esempio il pa-
ne non puoi mandarmelo, fanne a meno, come pure per i
cucinati.
Cerca di farti mettere da parte un po' di legna a bottega,
che in mancanza di meglio può servirti. Quando ti chieggo
qualche cosa che mi occorre mandala se la trovi, altrimenti
non pensarci.
Questa settimana prova a mettermi nel pacco il diziona-
rio inglese che vedo se me lo fanno passare. Per gli altri li-
bri se ne parla quando avrai il colloquio.
Un po' di fogli di velina sottile puoi mandarmeli, potrai
dire che mi occorrono per fare cartine da sigarette dato che
qui non si vendono più.
Ho letto che la casa di Ignazio è stata colpita, se sei iiv-
formata, dammi qualche notizia.
Attendo sempre che tu possa darmi qualche notizia dal-
l'Abruzzo e speriamo che presto o tardi qualche cosa arri-
vi; per quanto sono fermamente convinto che loro stiano^
meglio di noi e soprattutto sono contento che Filippo no»
meglio di noi e soprattutto sono contento che Filippo no
abbia subito la sorte che lo attendeva se si fosse trovato qui.
Ad ogni modo fra qualche mese le cose saranno più chi
rè ed il presente non sarà più che un brutto ricordo.
Saluti a tutti, ti abbraccio
Tuo Pieti