Nè armi nè munizioni .....Primula Rossa cade prigioniero in un imboscata (tradito dalla solita spia) mentre con due uomini era in perlustrazione con gli sci. Viene ferito gravemente alla gamba e al petto e arrestato..... A Varzi nella villa Tarditi tutti i tedeschi presenti
vollero visitare il povero ferito e passando dinnanzi a lui con rispetto
esclamarono: "Grande generale! Grande generale!". Di qui venne
trasportato all'ospedale di Varzi. Gli avvenimenti si susseguivano sempre
più frequenti. Venne chiamato il dot. Marenzi, medico del posto,
che lo visitò e lo trovò così grave che ne sentenziò
la fine. Angelo udì la sentenza e si rassegnò alla sua dura
sorte. In considerazione del suo grave stato i tedeschi gli offrirono
la libertà in cambio di armi e munizioni. Primula Rossa non accettò.
Gli chiesero il nome di un capo partigiano col quale trattare. Fece il
nome di Ginetto (Centenaro Luigi). Appena potè gli mandò
a dire di non dare assolutamente in suo cambio quello che veniva richiesto
perchè per lui tanto era la fine. Ginetto avrà un colloquio,
prometterà in cambio un certo numero di prigionieri tedeschi, ma
armi e munizioni no. All'ospedale gli venne messo accanto un certo Rino
di Cignolo, malamente ferito ad una gamba. .....Primula Rossa e Rino vennero poi trasferiti a Voghera e ad Alessandria dove subirono brutali maltrattamenti dalla Brigata Nera. Vennero, tra le altre cose, tenuti in mutande in una cella senza cura e al gelo per diverso tempo. In una cella vicina erano presenti altri partigiani catturati che, venuti a conoscenza delle loro condizioni, si misero a cantare per infondergli coraggio. In quegli stati però i due che erano gravemente feriti peggiorarono ulteriormente e la gamba di Primula Rossa andò in cancrena. Quando i tedeschi si accorsero di quanto accadeva lo portarono via, lo fecero curare (purtroppo era troppo tardi e gli venne amputata la gamba) e rimproverarono duramente gli italiani con cui, tra l'altro, non lo fecero più entrare in contatto..... |