Epoca Medievale
Benevento dopo la fine del dominio romano tornò alla gloria sotto la dominazione longobarda. Prima fu elevata a Ducato dal Regno di Pavia poi con la caduta di quest'ultimo fu eletta a Principato nell'VIII secolo da Arechi II. Egli, essendo un grande amante delle arti, decise di realizzare molte opere architettoniche, come la Chiesa di S.Sofia, unica nel suo genere, l'allargamento della cinta muraria con la fortificazione della Torre della Catena o Torre di Arechi, e un monastero benedettino, luogo di arte e cultura.Sotto il suo principato la "scritturabeneventana" cominciò ad acquistare la sua originale caratterizzazione e a qualificare gli scritti benedettini della Longobardia minore nei Codici liturgici, agiografici e classici. Altro importante monumento costruito per la prima volta in periodo longobardo è il Duomo, la cui attuale facciata risale al XIII secolo ed è impreziosita dalla famosa Imma major, porta di bronzo di preziosissima fattura.
Il terremoto del 1688 fece sentire i suoi rovinosi effetti anchè nel complesso di S.Sofia, fino ad allora sempre salvatosi dai danni dei terremoti precedenti che nel passare dei secoli avevano ripetutamente martoriato la città. In un disegno del Labruzzi, che rappresenta l'esterno della chiesa prima del 1700, si scorgeva un grosso muro merlato, alla maniera secentesca, su cui era appoggiata una fontana (si trattava evidentemente di un muro di un recinto).Esso terminava a semicerchio e in esso si scorgeva la porta fiancheggiata da colonne, attraverso la quale si saliva, con qualche scalino, all'altezza dell'atrio interno, che precedeva la chiesa attuale. Sulla facciata di quest'ultima si trovava un corpo di fabbrica e al lato di essa, un campanile fatto costruire nei primi decenni dell'anno mille. Unita alla chiesa di S.Sofia vi è il vecchio monastero, un tempo celebre e ricchissima abbazia benedettina fondata nel 760 da Arechi II. La chiesa a pianta ottagonale ed esagonale, è considerata una delle più belle chiese del Medioevo. Dietro la chiesa vi è il chiostro che oggi è sede del Museo del Sannio. Il chiostro è costituito da 63 archi disposti in rettangolo, una trifore e quindici quadrifore. Ogni colonna di sorrezione degli archi è diversa da tutte le altre; da qui si denota un grande studio di progettazione.
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