MILANO 28 maggio 2015 - Il forum di Assago fa schifo! Mai più concerti al Forum. L'acustica è pessima... quante volte ho iniziato così? Però mi è comodo e quindi rieccomi per l'ennesima volta ad ascoltare i magici assoli di chitarra di Mark Knofler e della sua band per il TrackerTour 2015. E questa volta è stata l'occasione per ammirare una grandiosa Ruth Moody che non seguirà il chitarrista nelle successive date italiane. |
Ci aspetta una delle solite serate degli ultimi tour. Ormai la struttura della scaletta è sempre la stessa con l'innesto di brani nuovi ma sempre con parsimonia. La sorpresa di quest'anno, come preannunciavo, sarebbe l'innesto di due ospiti che conosceremo durante la serata.
Si parte così con Broken Bones il mio pezzo preferito da Tracker. In realtà la versione live è meno spettacolare che quella in studio e Mark parte freddo con qualche stecca. Il palco è rinnovato con colori e raggi laser ma dall'album precedente e dall'ultimo tour arrivano in sequenza Corned Beef City che si ascolta sempre con piacere (pur con un'altra stecca) e Privateering realizzata alla perfezione. Mark Inizia a scaldarsi da questo pezzo. Epiche le esecuzioni in sequenza del floklore irlandese di Father and Son che fa da incipit ad Hill Farmer's Blues, uno dei pezzi più belli e che meglio rendono dal vivo nella nuova carriera Knopfleriana, in questa serata eseguita in pieno stato di grazia. Il pubblico è caldo ed è pronto per la prima novità. |
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Sul palco entra Ruth Moody una splendida cantante che ha partecipato all'ultimo album di Mark. Skydiver non è il massimo per esaltare la sua voce ma tant'è... Per fortuna subito dopo Mark si impegna in un'esecuzione perfetta di Laughs and Jokes and Drinks and Smokes una sorta di autobiografia a ritmo irlandese che rende molto bene dal vivo. Il pubblico apprezza e sta per scatenarsi per il solito momento Dire Straits, anticipato da una I Used to Could che, nell'arrangiamento con sax, mi ricorda i Two Young Lovers. Io adoro Romeo and Juliet e Sultans of Swing, ma possibile che continui sempre a fare questi due pezzi? Questa volta per fortuna con una sorpresa. Sul palco è rimasto Nigel Hitchcok che ci permette di riascoltare l'arrangiamento di Romeo and Juliet con sax ed è ...tanta roba... Il pubblico è in visibilio. Sarebbe ora di mettere un pezzo nuovo e cosa succede? Per l'ennesima volta Done with Bonaparte. Esecuzione perfetta, ci mancherebbe. Ma già sentita. Segue la presentazione della band come preludio a Postcards from Paraguay. |
Sempre all'insegna della solita scaletta, è giunto il momento di Marbletown che permette come sempre di esaltare le virtù di John McCusker e Michael McGoldrick. Il finale di serata è appannaggio di Speedway at Nazareth e Telegraph Road che, come sempre, vale il prezzo del biglietto. I bis ci riservano qualche sorpresa... bé senza esagerare. Il primo è la solita So far Away. Ma per il secondo entra di nuovo la fantastica Ruth Moody che questa volta può esprimersi al meglio in una straordinaria Wherever I Go, uno dei momenti migliori della serata e mi chiedo perché la cantante non sia stata sfruttata di più dato che è stata portata in tour. Ad esempio si potevano tirare fuori i duetti dei tempi con Emmylou Harris. Vabbé, si chiude con Going Home riproposta di nuovo con l'arrangiamento per sax che ne è la sua espressione migliore. Arrivederci Mark, io vengo sempre ad ascoltarti, però cambia un po' la struttura del concerto, dai! |
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