Marx a Engels

a Manchester

 

Marx-Engels, Opere Complete, vol. __, pag. 284-285

Trascrizione di Giandomenico Ponticelli

 

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Londra, 3 ottobre 1866

Caro Engels,

dall'acclusa cambiale potrai apprendere quale avventura ebbi ieri ed oggi. Ieri non era il giorno di scadenza, come Lawyer aveva affermato. La dilazione d'un giorno in altre circostanze sarebbe stata gradita, ma invece nelle date circostanze è diventata spiacevole. Ieri quandò arrivò la lettera, andai subito, non essendoci nulla da impegnare, dal nostro fornaio Whithers e mi feci prestare da lui una sterlina. Ma stamattina arriva la cambiale, e sono 48 sterline e 15 pence invece di 46, come io credevo. Naturalmente era errore mio, che non avevo preso nota della somma. Credevo che Lawyer avesse detratta la proprietor tax - tassa di proprietà - pagata da me (che per legge spetta a lui) e che anche nella cambiale precedente non aveva detratta. Ma non era così. (Tutta la somma gli si defalca al prossimo trimestre). Da ciò il mio errore circa le 46 sterline. Questa mattina alle 9 la cambiale era già presentata, ed io scoprii con orrore che mi mancavano 2 sterline e 15 pence. Que faire? - che fare? - Dissi al presentatore della cambiale che m'aspettasse (da noi), che dovevo andare a cambiare il denaro. Non restava nient'altro che tornare dal bravo fornaio, che fece un viso lungo lungo, dato che la lista delle prestazioni a me fatte in natura è molto ampia. tuttavia delle.

Advocem - per quanto riguarda - Trèmaux: il tuo giudizio «che in tutta la sua teoria non c'è niente», poichè egli nè s'intende di geologia nè è capace della più comune critica storico-letteraria, puoi ritrovarlo quas alla lettera nel Cuvier, nel suo «Discours sur les revolutions du globe» contro la teoria della variabilitè des espèces - variabilità della specie -, dove fra l'altro egli si prende giuco dei fantasiosi naturalisti tedeschi, che esponevano in tutto e per tutto l'idea fondamentale di Darwin, per quanto poco sapessero dimostrarla. Questo però no impedì che Cuvier il quale era un grande geologo e, per un naturalista, anche un eccezionale critico storico-letterario; avesse torto e coloro che esponevano le nuove idee avessero ragione. L'idea fondamentale di Trèmaux sull'influenza del suolo (quantunque egli non tenga conto delle modificazoni storiche di questa influenza, e io annovero fra queste modificazioni anche la matuzione chimica della superficie per opera dell'agricoltura, ecc., oltre al diverso influsso che hanno le cose come gli strati di carbon fossile in modi diversi di produzione) è a mio modo di vedere un'idea, che abbisogna soltanto d'esser esposta, per conquistarsi una volta per sempre diritto di cittadinanza nella scienza, e ciò del tutto indipendentemente dalla esposizione fattane del Trèmaux.

Salut.

Tuo K.M: