Le caratteristiche di Cinderella
![](_themes/indust/indbul1a.gif) | Informazioni di riferimento
![](_themes/indust/indbul2a.gif) | si trovano in Internet a questo indirizzo
www.cinderella.de
da cui è possibile scaricare una versione demo, che contiene anche
il manuale, in inglese. Il programma però parla anche italiano. |
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![](_themes/indust/indbul1a.gif) | Autori
![](_themes/indust/indbul2a.gif) | iniziato nel 1992 da Jürgen Richter-Gebert e Henry Crapo,
su piattaforma Next |
![](_themes/indust/indbul2a.gif) | ripreso e rifatto dal 1996 da Jürgen Richter-Gebert e Ulrich
Kortenkamp, del Politecnico di Berlino |
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![](_themes/indust/indbul1a.gif) | Linguaggio e sistemi operativi
![](_themes/indust/indbul2a.gif) | Scritto in JAVA, su sistema operativo Sun Solaris; ottimizzato
mediante un tool di post-processing della IBM chiamato JAX |
![](_themes/indust/indbul2a.gif) | Funziona su tutte le piattaforme con una Java Virtual Machine 1.1, in
particolare anche in Windows e Linux |
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![](_themes/indust/indbul1a.gif) | Che cosa manca
![](_themes/indust/indbul2a.gif) | Gli autori hanno puntato su alcuni aspetti particolari, importanti dal
punto di vista teorico, per cui attualmente mancano alcune funzioni
presenti in altri pacchetti analoghi:
![](_themes/indust/indbul3a.gif) | macro |
![](_themes/indust/indbul3a.gif) | supporto per la geometria analitica |
![](_themes/indust/indbul3a.gif) | traccia |
![](_themes/indust/indbul3a.gif) | calcolatrice |
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![](_themes/indust/indbul1a.gif) | Che cosa ha di apprezzabile [visto
dall'esterno]
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![](_themes/indust/indbul1a.gif) | Che cosa ha di particolare [all'interno]
![](_themes/indust/indbul2a.gif) | La storia di questo software, raccontata dagli autori in alcuni
documenti, illustra bene il fatto che scrivere un programma di questo
tipo obbliga a chiarimenti ed approfondimenti della teoria, che poi si
riflettono in semplificazione e velocizzazione del codice |
![](_themes/indust/indbul2a.gif) | La scelta finale che, a detta degli Autori, ha risolto parecchi
problemi, è stata quella di utilizzare un sistema di coordinate
omogenee complesse, ossia di rappresentare ogni punto mediante 3 numeri
complessi. Il passaggio al campo complesso ha consentito di tenere
traccia dei punti di intersezione anche quando non sono più reali e di
disegnare i luoghi in modo completo [esempio 2];
l'uso delle coordinate omogenee ha consentito di trattare normalmente i
casi particolari in cui un punto va all'infinito. |
![](_themes/indust/indbul2a.gif) | Il sistema di misura è stato generalizzato, secondo lo schema delle
geometrie di Cayley-Klein, in modo da renderlo uniforme per tutte le
geometrie |
![](_themes/indust/indbul2a.gif) | Esiste un meccanismo che riconosce la coincidenza di oggetti e la
relazione di appartenenza: può essere usato per dimostrare proprietà
delle figure o per controllare le risposte agli esercizi. È
interessante sapere che il meccanismo implementato è di tipo
probabilistico. Per chi vuole approfondire, c'è una breve illustrazione
nella tesi di dottorato del dr. U. Kortenkamp. |
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