l'opinione di Lagrange

Nella quinta lezione tenuta all'École Normale nell'anno III della Repubblica, Lagrange, oltre ad esporre la formula che va sotto il suo nome, delinea in modo chiaro il possibile uso dell'interpolazione polinomiale in algebra, in particolare nella risoluzione (per approssimazioni successive) delle equazioni.

Ecco una breve sintesi del suo pensiero.
Dopo aver mostrato come qualsiasi equazione si può risolvere per via grafica se si sa disegnare, per via meccanica o meno, il grafico dell'equazione in x e y che si ottiene raggruppando tutti i termini a sinistra dell'uguale, L. mostra su un esempio, che porta ad un'equazione di quarto grado, come le considerazioni sul grafico possano fornire indicazioni sul numero e la localizzazione delle soluzioni, ancora prima di eseguire nessuna trasformazione algebrica. Più in generale ".. basta considerare le condizioni imposte dal problema, dare all'incognita vari valori arbitrari, e determinare, in base alle condizioni del problema, mediante calcolo o costruzione, gli errori che ne risultano. Considerando questi errori come ordinate y di una curva le cui ascisse x sono i valori corrispondenti dell'incognita, ne risulterà una curva continua che chiameremo curva degli errori,  che mediante le sue intersezioni con l'asse darà tutte le soluzioni del problema. Così se si trovano due errori successivi, uno per eccesso e l'altro per  difetto, cioè uno positivo e l'altro negativo, se ne concluderà che tra questi due valori corrispondenti dell'incognita, ce ne sarà uno per cui l'errore sarà nullo, e cui ci si potrà avvicinare quanto si vuole per sostituzioni successive, oppure mediante descrizione meccanica della curva. Questo modo di risolvere le questioni mediante le curve degli errori è uno dei più utili che siano stati immaginati; è di uso continuo in astronomia, dove le soluzioni dirette sarebbero troppo difficili e spesso impossibili; può servire a risolvere importanti questioni di geometria, meccanica e anche di fisica; è, propriamente parlando, la regola di falsa posizione presa nel senso più generale e resa applicabile a tutte le questioni in cui c'è un'incognita da determinare".
Fornisce poi due problemi d'esempio e li discute. Il problema che rimane aperto è come disegnare il grafico, avendo un numero limitato di punti. La via algebrica consiste nell'individuare una curva che passi per tutti i punti: ".. il problema è ovviamente indeterminato, perché ci sono infinite curve che passano per i punti dati, ma non si tratta di trovare curve qualsiasi, bensì le più semplici e facili da usare". E tra le semplici si impongono naturalmente i polinomi. L. espone quindi il metodo di Newton e poi la sua formula di interpolazione, concludendo con questa osservazione:".. in questi esempi essendo da trovare non l'errore corrispondente ad una data supposizione, ma la supposizione che produce un errore nullo; è chiaro che questa questione è inversa della precedente [interpolazione della curva degli errori] e può tuttavia essere risolta con la stessa formula scambiando il ruolo degli errori e delle supposizioni corrispondenti".

Introduzione