Podere Poggio Al Ginepro
- Monteverdi Marittimo -
home Rustico Le Querce Rustico Il Cerro La Piscina Il Paese I dintorni Il Mare Dove siamo

- Il paese e la sua storia -

L’ampia pianura del Cornia, sulla quale si affaccia il comune di Monteverdi, Marittimo era una provincia romana con il nome di GIULIA OSSEQUIOSA, assegnata direttamente dall’Imperatore ai suoi veterani. Diverse testimonianze di quel periodo sono state ritrovate in prossimità dell’abitato di Monteverdi, tra cui i resti di una strada romana e le rovine di un antico palazzo.

Monteverdi trae la sua origine dal monastero benedettino fondato nel 754 dal nobile longobardo Walfredo, capostipite della famiglia della Gherardesca. Legata storicamente all'abbazia di San Pietro a Palazzuolo, fondata nel 754, si sviluppò attorno ad un castello nell'XI secolo. Nel XIII° l'abbazia si sottomise a Massa Marittima, mentre il castello a Volterra. Nel 1360 i Pisani distrussero l'abbazia e nel 1431 il borgo passava a Firenze. Nel 1662 venne infeudato alla famiglia fiorentina degli Incontri. Nulla è rimasto del castello, se non il ricordo nello stemma comunale, con la fortezza di colore rosso con tre torri. La chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Andrea conserva una vasca in marmo utilizzata come contenitore dell'acqua santa, con incisa un'iscrizione del II-I° secolo a.C dedicata a Bellona, dea romana della guerra. Da segnalare anche l'oratorio del Santissimo Sacramento, posto sul fianco della chiesa e costruito nel 1751.

abazia Monteverdi conserva ancora la sua fisionomia medioevale: la caratteristica torre campanaria della chiesa arcipretale nasconde al suo interno un crocifisso ligneo del XV° secolo. Poco lontano si trova il castello di Caselli antico possedimento della famiglia della Gherardesca.

- la natura -

Il paesaggio in cui è immersa la pianura del Cornia è caratterizzato dal rigoglio della macchia mediterranea che esplode in un arcobaleno di colori al susseguirsi delle stagioni; e proprio la vivacità dei colori unitamente all’intensità dei profumi, si fondono e si combinano, con delicatezza e armonia, specialmente nei fiori, nei cerri, nei lecci e nelle querce secolari. In questo Habitat, particolarmente favorevole per l’attenta sorveglianza e la cura nel mantenere l’equilibrio ecologico, sopravvivono e si riproducono una moltitudine di animali selvatici: i boschi sono infatti popolati da cinghiali maremmani, caprioli, mufloni, daini, lepri e scoiattoli, volpi, tassi, istrici, fagiani, beccacce e colombacci. Non è raro scorgere sopra i ruderi della Badia esemplari di falchi che si incrociano in volo.

- le tradizioni culinarie -

In questo ambiente così naturale le più antiche tradizioni sono ancora intatte e fanno parte integrante del vivere insieme. L’ospitalità è sacra tra la gente di questi luoghi: le porte sono sempre aperte su un mondo simpatico e spontaneo che trova uno dei suoi momenti più calorosi intorno alle tavole imbandite ed ai camini accesi. La cucina maremmana è particolarmente indicata per chi ama sapori genuini e naturali. I suoi capisaldi sono il vino schietto di botte ed il purissimo olio di frantoio: e poi cacciagione in umido, carne alla brace, pane cotto nel forno a legna, tortelli fatti a mano con l’erbata (maggiorana), pappardelle con sughi di cacciagione. Proprio alle pappardelle è dedicata a Monteverdi una festa paesana che si svolge nel mese di agosto, chiamata la “Sagra della pappardella”. Altro piatto tipico locale è la zuppa con lo scalogno, classica delle zone toscane: cavolo nero, fagioli e verdure varie, il tutto abbinato al pane raffermo, cotto nel forno a legna, e allo scalogno (pianta erbacea di sapore particolare) messo sott’aceto. Un altro passatempo che arricchisce la cucina è “andare a far funghi”: nei boschi della zona se ne trovano miriadi di specie tra cui i porcini e le “cicciole”, così dette in dialetto perché superano la bontà della “ciccia” (carne).

- il folklore -

Fra le tradizioni popolari del folklore maremmano va ricordata la festa dei “Maggerini”, che si rifà ai riti propiziatori per i raccolti della terra. In occasione del 1° Maggio, poeti estemporanei ed i “maggerini” girano di notte e di giorno con un grosso ramo di alloro (maggio) chiedendo offerte alle massaie, fra il tripudio di festoni di alloro con in mezzo un limone ed una coccarda tricolore, esposti alle porte ed alle finestre. Insieme alle tradizioni popolari si conservano ancora antichi mestieri che soprattutto gli anziani esercitano ancora nelle loro botteghe sparse nelle “rughe” (vie) dei paesi, come ad esempio lavori di calzoleria e la lavorazione dei vimini.

- ristoranti in paese -

La Vecchia Osteria Via IV Novembre 3, Monteverdi Marittimo Tel: +39.0565.78.49.04

L'Osteria del Ghiotto Via de Larderel 34, Canneto, Monteverdi Marittimo Tel: +39.0565.78.44.35

Ristorante Pratella Via Val di Cornia, località Pratella, Monteverdi Marittimo Tel: +39.0565.78.41.27

Pizzeria il Botteghino Via Vittorio Emanuele II 8, Canneto, Monteverdi Marittimo Tel: +39.0565.78.44.32

phone to us !

Per ulteriori informazioni contattateci via e-mail o telefono.

Tel : +39.0586.68.28.43  ( Casa )
Tel : +39.329.41.72.453  ( Mobile )
Tel : +39.334.57.09.343  ( Mobile )

scriveteci

Sito realizzato con Mozilla Nvu