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Ricominciare

Di: Barbara Ciotti

 

La ventisettenne Barbara Ciotti è a Rimini il 30 settembre, quindi una «Bilancia» con tutte le caratteristiche di questo segno astrale: una donna cui piace vivere la vita nella sua completezza.

Non ha paura di lottare per conquistare le mete, non si arrende mai senza prima aver tentato tutto per tutto. La «Bilancia» viene fuori in tutta la sua completezza quando afferma: «Non devo ringraziare ad alcuno (nel bene e nel male), nella mia vita c'è solo una persona cui va ben più di questo, per avermi sempre sostenuto e per avermi spronato nei momenti più difficili, ma soprattutto per aver sempre rispettato le mie scelte, giuste o sbagliate che fossero».

Ama scrivere i pensieri e come Diogene vuole conoscere l'uomo per interpretarne la vita. Scrive quello che sente perché per lei questa è l'essenza della vita!

«Un cuore piange

nella silente prigione

costruitasi in un attimo di perdizione...

Entro quelle mura tanto invalicabili quanto irreali

che circondano le ceneri di un fuoco

consumatosi anzitempo

bruciando precocemente

anche la promessa

di cui non ebbe neppure l'illusione...»

Dopo l'energia imperiosa delle prime parole, la poesia si perde nel convenzionale, finché si raccoglie a darci una primizia della superba sensazione dell'anima, la massima creazione artistica del suo voler ricominciare «Entro quelle mura tanto invalicabili quanto irreali».

Questo componimento «Ricominciare» è l'inno della virilità poetica, la forza che scaturisce dall'anima desiderosa di dimenticare il passato, forse troppo crudele anche per chi è abituato a lottare con i denti, da cui traspaiono i segni dell'appassionato amore della Ciotti per la vita, piena di grazia e d'ingegno, ma ora ardente e ora gelida, diamante di cento facce, fonte di alte letizie e di cupi dolori.

«Piange un amore

esistito senza esserci

pagando il prezzo della sua colpa

e di quella altrui

cullandosi in una nenia,

scandendo il tempo

che passa impietoso

infierendo su chi non ha più risposte né domande

e continua a ripetere:

...è troppo tardi...Troppo tardi per ricominciare...»

Insieme con l'avventura d'amore che continua a ripetere come il tocco di una campana cui la molla rotta fa suonare continuamente, ripetendo all'infinito «...è troppo tardi...Troppo tardi per ricominciare...»

L'alta rivelazione cosmica e morale è sapientemente preparata e svolta. Il desiderio ardente è portato dalla furia della resistenza al dolore che, la vita le ha inflitto, forse senza riserve, riappare ora fuori del territorio a lei noto, ed è presa dall'ardore di proseguire « infierendo su chi non ha più risposte né domande».

La stessa difficoltà per traversare il canale paludoso gli acuisce il desiderio di sapere che:

«La nebbia si dissiperà

lasciando il posto

ad una persona nuova

ed una nuova determinazione

e allora ti accorgerai

che pur se tardi per colei che eri

non lo è per te...

C'è ancora vita al di là del muro!»

E' la certezza che non esiste più l'ignoto, infatti, «C'è ancora vita al di là del muro!»; ed eccola giunta lassù, in vista dell'avvenire che sente radioso, come il sole all'alba che si specchia nel mare lontano.

Istintivamente mi si rievoca nella mente l'episodio di Ulisse nel canto ventiseiesimo dell'Inferno, il saluto esultante al riscoperto mare.

L'ora solenne dell'alba invade il cuore della Ciotti, e la volge all'adorazione, al pianto, alla preghiera per la ritrovata certezza che di là dal muro c'è ancora la vita. Il sentimento della bellezza universale invade il suo essere come quella della bontà e della giustizia con uno slancio non di solo sentimento, ma anche di rapido e sintetico atto del pensiero.

Reno Bromuro

 

 

 

 

 

 

 

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