Mi
sono fatto speranza d’una terra-fanciulla uscente
da antiche caverne per
solo gioire dei colori del giorno. Mi
sono fatto speranza di bui sentieri d’ubriacarsi
di luce, speranza
di scoscese pietraie di
polirsi a vene d’acqua pura, speranza
di roventi deserti di
nutrire radici di vita.
sperare
un profumo di abbracci redenti.
più
non è canto né cuore di
ciò che esplodere voleva in
fiore e frutto e seme nei riverberi del giorno pieno, in
rapidi guizzi ed estesi abbandoni marini.
nel
rosso delle macerie e dei campi minati, nel
liquido infetto umidore della terra che muore senza difesa.
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