Nell’acquario
siderale dello sguardo
frammenti
d’immagini azzurre. Attraverso
cristalli di lacrime ho
visto la grandezza del cielo e
la luce delle parole mai dette. La
speranza mi vestì da maschera a
camminare il credo del cuore, ma
nelle fiamme, abbandonate dal sole, le
vibrazioni raschiavano il silenzio per
la cieca libertà del vivere. Poi,
vidi la verità. Stava
seduta sulla nuda roccia come
un’amante segreta a
tracciare sentieri d’infinito. Il
cielo, aperto al nuovo domani, m’apparve
con i colori dell’arcobaleno, si
soffermò nel vento dell’ignoto e
incominciò a ricacciare le paure per
abbracciare la purezza e
l’ingenua incoscienza degli eroi. Chimiche
reazioni si fecero insistenti per
divenire sabbia già caduta dalla
parte più bassa della clessidra.
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