Infangata
figura di civetta
tra
boschi cupi di tristezza
svolazzi di ramo in ramo
intrecciati l’un l’altro
in una infinità di bellezze
tradite dal non vivere
e dal restare inerti tra foglie ombrate
quasi ad aspettar che il vento
un animale o qualsiasi altro
riecheggi nei pensieri colmando
di paure la mente oscura alla vita.
Mai
muterà il tuo destino
o silenzioso uccello della notte
ed il tuo triste canto riecheggerà
sino allo spuntar del sole
quando l’allegra vita diurna
accecherà i tuoi sguardi
e spegnerà il tuo canto
innalzandosi maestosa a schiacciare
crudelmente la tua triste, infangata,
tenebrosa figura...
Attendi la notte, sarà solo tua
poiché questo ti è stato dato e... .
...questo è ciò che vuoi