Con le tue mani vorrei creare un fiore per nascondermi, i suoi petali saranno ricordi che cavalcheranno l’eternità, guanti di velluto fatato che sfioreranno i miei sensi imbrigliati. Con le tue labbra potrei gustare il mondo per poi sentire il sapore della mia anima e riempire le guance delle parole d’amore che ti sussurro. Con i tuoi occhi guarderei Dio sedere nei suoi paradisi, possenteed immobile nell’eternità, per poi chiedermi quale sia il valore di una preghiera e quello di una battaglia. Con i tuoi seni sognerei di colline infinite e di dolci vini, e saranno il mio conforto nel pianto e la mia ebbrezza nei giorni di vittoria, e per ultimo saranno giaciglio per la stanca mia anima quando sarà della morte il certo tempo. E di altri templi dovrei cantare, ora e poi, signora mia, ma preferisco che alla penna su carta la mia bocca, di te implorante, sia messaggera di poesie e lodi non di parole composte, ma di caldi sospiri e ampi baci fra pelle e carne. |