Una
terrazza sotto il sole, ranuncoli
violacei a mazzi come
croste di viva pittura sul
parapetto mozzafiato, un’altalena
di buonumore e
cuscini ampi per dormire, il
caffè traboccante d’onde di
prodigalità nel bianco latte, un
pudore che non ha misura e
che fascia severamente le pieghe, pieghe
sulla pelle e sul cuore che
un mobile antico sospira, una
terrazza sotto il sole per
noi anche quando diluvia, sei tu madre,
nel giorno in cui sei nata, giorno
che unisce le nostre carni perché
vivo è il passo sulla terra e
vegeto l’arrenderci all’abbraccio. Noi,
i tuoi commensali, i tuoi figli. |