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A MIO PADRE

Cormons 22.06.1994

Di: Michela Montrasi  

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Ricordo che allora detestavo la tua immagine,

perché mi prendevi la libertà….i miei cinque minuti,

per sentirmi grande.

Non capivo allora, che tu mi proteggevi,

da una vita a volte dura.

Conoscevi molto bene ciò che io ancora non conoscevo:

il mio cuore.

Così fragile da spezzarsi al primo soffio di vento.

Ho imparato ad amarti con gli anni,

quando il vento soffiò forte e il mio cuore si spezzò.

Ho sofferto molto per capire.

Ho combattuto con l’immaturità e i limiti della mia mente,

per riuscire a sentire ciò che eri veramente per me:

due occhi puri e un cuore immenso.

Forse non un amico, ma sicuramente,

il miglior maestro di vita che abbia mai avuto.

Colui che mi ha insegnato a vivere,

nel rispetto della vita, e degli altri.

Onesto, pulito dentro,

e pieno d’amore.

Ho capito quanto ci amavi,

non ascoltando le tue parole,

ma guardandoti negli occhi: si illuminavano, ogni volta

che parlavi di noi.

Questo è mio padre…..un fanciullo nel cuore e un saggio,

nell’anima.

Un uomo che ha saputo dare un senso alla parola “UOMO”

Michela Montrasi

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