Lungo
muri di silenzi ingoiata
la nota digerita
dopo pasti frugali Peripezie notturneincavate
in trapezi di spezie gli
specchi curiosi
di luci ombre
come pupazzi il
sole a pezzi gli
animi stanchi corpi
sudati umidicci si
guardano come puerili capricci celanti
follie proibite dopo
l’impresa reciproca sollievo
i ritmi baldanzosi nessuna
particella corporea ne
è rimasta immune inebriata
dall’odor acro del
sudore quasi come lune che
sbocciano fiocchi di neve annodati
a magma incandescente Un
silenzio spento striscia lungo
ogni linea dell’annoiata
aurora.
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