L'ultimo
scossone lo detti In
quella notte insonne Ubriaca
di travi senza viti Al
torpore stagnante Al
grigiore di gironi senza fine
Apparenti
segnali percepivo In
condanne senza sentenze In
appelli mai accordati Corde
mai suonate Campane
sepolte In
bicchieri di cristalli Assopiti
ad ogni risveglio
Il
rimorso ormai sordo Ad
ogni mano tesa Luccichio
di bramata Animosità
quasi spenta Di
litigi ora invocati
Lo
scandaglio di fondali Ormai
impraticabili Come
fossili d'epoca Che
nessuna pupilla Ormai
percepiva
Che
il sentire tali note Stonate
ed atonici* suoni Mi
rendeva restio Ad
una qualsivoglia Onda
scossa Da
vetusti mutamenti? *licenza
poetica, atonici=atoni
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