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CAMPANE SEPOLTE IN BICCHIERI DI CRISTALLO

Di: Cesare Pavel Berlenghi  

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L'ultimo scossone lo detti

In quella notte insonne

Ubriaca di travi senza viti

Al torpore stagnante

Al grigiore di gironi senza fine

 

Apparenti segnali percepivo

In condanne senza sentenze

In appelli mai accordati

Corde mai suonate

Campane sepolte

In bicchieri di cristalli

Assopiti ad ogni risveglio

 

Il rimorso ormai sordo

Ad ogni mano tesa

Luccichio di bramata

Animosità quasi spenta

Di litigi ora invocati

 

Lo scandaglio di fondali

Ormai impraticabili

Come fossili d'epoca

Che nessuna pupilla

Ormai percepiva

 

Che il sentire tali note

Stonate ed atonici* suoni

Mi rendeva restio

Ad una qualsivoglia

Onda scossa

Da vetusti mutamenti?

 

*licenza poetica, atonici=atoni

 

Cesare Pavel Berlenghi

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