3/06/04
Piccolo uomo,
che possiedi la tua vita in una mano
una terra ti ha accolto a calde braccia nel suo cielo;
hai avuto occhi per adorare i suoi spazi infiniti,
hai avuto parola per accompagnare
il canto poetico di ogni uomo,
hai avuto occhi per adorare splendidi tramonti
che hanno trovato in te ristoro con la loro immensa luce.
Infine questo giorno, pieno di felicità immense,
di lucciole che segnano passaggio d’armonia.
L’hai potuto tenere nei tuoi occhi
come ricordo insaziabile della tua esistenza
porgendo regalo, alla tua giovine visione,
un sole alle porte.
Piccolo, ti chiami uomo perché hai un cuore,
un cuore che è avvolto da petali e
che brucia di così tanto calore
da avvolgere l’intero pianeta,
un pianeta fatto solo di denaro,
di sprechi da cancellare.
Tu sai donare la tua arte,
un’arte che è raggiunge il cuore
più forte delle tenebre,
l’arte di donare il calore di un sorriso.
Sei chiamato uomo
perché sai donare la tua acqua
alle parti secche e soffocate dall’ingiustizia.
Piccolo uomo,
sgombra la tua mente dal passato
perché la tua gioia nascosta
è sicura di raggiungere la vita che porta alla libertà:
se ciò fai,
sarai riconosciuto dal mondo intero
come cavaliere al servizio di una vita.
Un giorno un sole ti ha fatto saluto al cuore
e sei annegato nelle tenebre fugaci del mondo,
una speranza non può essere vana se non può essere vissuta.
La tua dote è l’insieme di uccelli
che ondeggiano per tirare il sole e respingere il gelo,
credi ciò che dico perché un altro uomo
può espandere il suo calore a tutta la terra.
L’uomo è l’immagine del cielo
e della terra,
ogni uomo trattiene un calore
che può espandersi in infiniti sorrisi.
L’uomo è capitano della sua visione
che sarà brace che costruirà l’aurora di giorni futuri.