MARGHE
14/12/03
Maledico quel giorno
che vi ho incontrata,
quando la culla della memoria mia
si è accorta
di avere un angolo povero di significato.
Ho un grande desiderio di abbracciarvi
per aprire una porta senza fondo
che nella mia esistenza non è mai stata aperta.
Ho voglia di attaccare la mia anima
ad un amore che non perda il suo significato
e di finire un viaggio tra mari
mossi dal vento
che strappa la mia mente ed il mio avvenire.
Se sono accanto a voi,
la mia parola e i miei gesti
si chinano al tempo
e sono seguiti da vane tentazioni.
Se sono accanto a voi,
o donna,
si rivela in me il sintomo di bellezza
ed esce l’egocentrismo sconosciuto
per trasalire al cielo.
Se sono perso è perché non vi trovo,
allora singhiozza la paura
e il destino nella mia vita,
cosicché
il cammino si ferma,
i giorni non hanno più rilevanza
e passano dall’alba al tramonto senza voce contata.
Se piove,
posso ingrandire la mia anima per darvi riparo,
così le parole non temono
e se triste diventate posso incontrare il male
e scacciarlo da voi per rendervi esultante.