Corazzata Yamato


La corazzata Yamato in navigazione

Impostata il 4 novembre 1937, varata l'8 agosto 1940, la Yamato entrò in servizio il 16 dicembre 1941.
Il 12 febbraio 1942 divenne la nave ammiraglia della flotta giapponese, e tale rimase fino all'11 febbraio 1943.

Nel giugno 1942 prese parte alla Battaglia delle Midway, senza però riuscire ad ingaggiare le portaerei americane.

Durante il 1943 stazionò nell'arsenale di Kure per il potenziamento dell'armamento antiaerei.

Il 24 dicembre 1943 venne silurata dal sommergibile americano USS Skate, e le riparazioni dei gravi danni subiti si protrassero fino all'aprile 1944.   Durante questi lavori di ripristino vennero rimosse due delle torri trinate da 155 mm contestualmente ad un ulteriore potenziamento dell'armamento antiaereo.

Nel 1944 prese parte alle battaglie del Mar delle Filippine ed a quella per il Golfo di Leyte.
Il 25 ottobre del 1944 prese parte alla Battaglia di Samar, in cui finalmente poté utilizzare l'armamento principale da 460 mm contro le portaerei di scorta americane.   Vennero sparati in totale 104 colpi da 460 mm dalla distanza di 31.000 metri.   In quella occasione vennero colate a picco due portaerei di scorta, due caccia di squadra ed uno di scorta.

L'ultima missione della Yamato ebbe inizio il 6 aprile 1945, quando uscì da Tokuyama al comando del Vice-ammiraglio Seiichi Ito per andare ad intercettare le forze americane d'invasione ad Okinawa.   La missione consisteva nel raggiungere Okinawa ed arenarsi tra Hagushi e Yontan per fungere da batteria costiera.   
Si trattava di una missione senza ritorno, infatti era previsto che vi sarebbe stato carburante solo per l'andata.
La Yamato e la sua scorta, un incrociatore leggero, lo Yahagi, ed otto cacciatorpediniere, vennero avvistati prima da due sommergibili americani e poi da un aereo della Essex.  
Venne attaccata da più di mille tra bombardieri ed aerosiluranti americani, che riuscirono ad affondarla dopo tre ore di attacchi durante i quali la nave fu colpita da dieci siluri, sette bombe di grosso calibro e molte minori.
La Yamato, infine, esplose colando a picco.
Vennero affondati anche l'incrociatore Yahagi e quattro cacciatorpediniere.

Dei 2.767 uomini di equipaggio se ne salvarono 269, tra cui non vi era il comandante dell'unità


L'esplosione che segna l'affondamento della Yamato

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