La Sala, come si dice comunemente a Pistoia, è una delle piazze più antiche della città e deve il proprio nome alla voce longobarda con cui all'epoca si era soliti indicare il palazzo ove risiedeva l'amministrazione pubblica. Qui venne eretto il palazzo del gastaldo, il funzionario che durante la dominazione longobarda governava in rappresentanza del re. Di questo importante edificio oggi non rimane alcuna traccia. Tuttavia la memoria dell'importanza del luogo si conserva nella denominazione del Battistero che da sempre è detto in Corte perché edificato nei pressi della curtis domini regis. Anche la strada che collegava la Sala alla Porta San Pietro, le attuali vie di Stracceria e della Torre, era chiamata via regis.
In età comunale con la costruzione del Palazzo degli Anziani il centro politico della città si spostò nuovamente in piazza del Duomo e la Sala divenne il luogo degli scambi e del commercio, funzione che ancora oggi conserva. Vi si sviluppò il mercato, per lo più di generi alimentari, e vi si insediarono le botteghe degli artigiani.  Il ricordo di queste diverse attività sopravvive ancora nella toponomastica delle strade e piazze vicine: via del Cacio, sdrucciolo dei Cippolini, via dei Fabbri, via degli Orafi, via del Lastrone, che prende il nome dalla grande pietra su cui veniva venduto il pesce, e piazza degli Ortaggi, animata dal Giro del sole dell'artista pistoiese Roberto Barni.

 

 

Alla metà del Quattrocento la piazza fu lastricata e per motivi igienici le magistrature ordinarono di non macellare le carni all'aperto, mettendo in tal modo fine all'uso di adoperare il pozzo, che successivamente verrà detto del Leoncino, per lo scarico dei rifiuti della lavorazione delle carni. Alla fine dell'Ottocento furono costruiti dalle Fonderie Michelucci dei banchi permanenti in metallo per la vendita dei generi alimentari che durante il primo ventennio del nostro secolo furono sostituiti da stands in muratura. Durante questa operazione si provvide anche alla nuova pavimentazione della piazza. I bombardamenti americani sulla città recarono molti danni a queste strutture che nell'immediato dopoguerra vennero rimpiazzate da un corpo in cemento armato adibito a mercato coperto che i pistoiesi non esitarono a chiamare il gabbione. In questa occasione il Pozzo del Leoncino fu spostato nella Piazza del Duomo, dove assunse carattere monumentale avendo perso ogni sua possibilità d'uso. Dalla fine degli anni Ottanta, a seguito di un intervento di recupero, la piazza ha ripreso il suo aspetto originale con il ritorno del Pozzo del Leoncino e delle bancarelle di generi alimentari.