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La
Sala, come si dice comunemente a Pistoia, è una delle piazze più antiche
della città e deve il proprio nome alla voce longobarda con cui all'epoca
si era soliti indicare il palazzo ove risiedeva l'amministrazione
pubblica. Qui venne eretto il palazzo del gastaldo, il funzionario che
durante la dominazione longobarda governava in rappresentanza del re. Di
questo importante edificio oggi non rimane alcuna traccia. Tuttavia la
memoria dell'importanza del luogo si conserva nella denominazione del
Battistero che da sempre è detto in Corte perché edificato nei
pressi della curtis domini regis. Anche la strada che collegava la
Sala alla Porta San Pietro, le attuali vie di Stracceria e della Torre,
era chiamata via regis. |
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Alla metà del Quattrocento la
piazza fu lastricata e per motivi igienici le magistrature ordinarono di
non macellare le carni all'aperto, mettendo in tal modo fine all'uso di
adoperare il pozzo, che successivamente verrà detto del Leoncino, per lo
scarico dei rifiuti della lavorazione delle carni. Alla fine
dell'Ottocento furono costruiti dalle Fonderie Michelucci dei banchi
permanenti in metallo per la vendita dei generi alimentari che durante il
primo ventennio del nostro secolo furono sostituiti da stands in
muratura. Durante questa operazione si provvide anche alla nuova
pavimentazione della piazza. I bombardamenti americani sulla città
recarono molti danni a queste strutture che nell'immediato dopoguerra
vennero rimpiazzate da un corpo in cemento armato adibito a mercato
coperto che i pistoiesi non esitarono a chiamare il gabbione. In
questa occasione il Pozzo del Leoncino fu spostato nella Piazza del Duomo,
dove assunse carattere monumentale avendo perso ogni sua possibilità
d'uso. Dalla fine degli anni Ottanta, a seguito di un intervento di
recupero, la piazza ha ripreso il suo aspetto originale con il ritorno del
Pozzo del Leoncino e
delle bancarelle di generi alimentari. |