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Il 9
Agosto dell'anno 1173 l'architetto
Bonanno Pisano dava inizio ai lavori di
costruzione di uno dei monumenti più
belli nelle storia dell'umanità, tanto
da diventare una delle meraviglie del
mondo. Già nei primi anni di
costruzione si verificò un progressivo
cedimento laterale della struttura, ciò
obbligò Bonanno Pisano a interrompere i
lavori al terzo anello. La torre fu
progettata, quindi, come costruzione
diritta ma, a causa del notevole peso,
il terreno sottostante subì un lento
cedimento causando la pendenza. Bonanno
Pisano morì senza riuscire a completare
la sua meravigliosa opera. I lavori di
costruzione furono ripresi circa 100
anni dopo grazie al giovane architetto
Giovanni Di Simone , che provò a
bilanciare invano la pendenza della
Torre, inclinando leggermente la
costruzione in senso opposto alla
pendenza, a partire dal terzo piano.
Giovanni di Simone morì durante la
tragica battaglia della Meloria che
vide Pisa sconfitta e l'inizio di
un periodo di declino per la città. Fu
nel 1350 che l'architetto Tommaso Pisano
riuscì a completare l'opera. L'altezza
è di m. 58,36, il peso è di t. 14,453
e il cedimento verticale è di circa m.
2,36. La circonferenza alla base è di
m. 5,22. L'incremento di pendenza fino
al 1993 fu di mm 1,2 l'anno. Dopo i
lavori di consolidamento durati 11 anni
la torre riapre il 15/12/2001 con una
inclinazione ridotta di cm. 38. La Torre
di Pisa è costituita da 8 ripiani
compresa la cella campanaria dove vi
sono 7 campane che riproducono le 7 note
musicali. La cima della torre si
raggiunge con una scala elicoidale di
293 scalini.
Da
un punto di vista architettonico, la
torre pendente si lega genialmente con
la Cattedrale ,ripetendone nel primo
ordine il criptoportico con le losanghe
di derivazione arinena, e negli ordini
superiori le gallerie ad archi su
colonne classicheggianti che
caratterizzano la facciata e l'abside
della chiesa. Questo preciso riferimento
stringe il rapporto che lega i quattro
monumenti della straordinaria piazza
pisana, in cui lo svolgersi per tempi
successivi di un medesimo asse culturale
dal romanico al gotico, si definisce in
un'armonia esaltata anche dal gioco
cromatico dei marmi bianchi sul verde
brillante dei prati.
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