IL PIPER CLUB.

 

 

 

 

 

Il PIPER CLUB, o più semplicemente il Piper, è una discoteca di Roma, una delle più famose d'Italia. Fondato dall'avvocato Alberigo Crocetta - che da giovanissimo militò tra i marò della Decima Flottiglia MAS di Junio Valerio Borghese - con l'aiuto di due soci: il commerciante di automobili Giancarlo Bornigia e l'importatore di carni Alessandro Diotallevi, è uno dei locali storici dell'Italia del boom economico, negli anni sessanta. E' ancora situato in Via Tagliamento, di fronte al quartiere Coppedè.

 

   

Giancarlo Bornigia - Alberigo Crocetta - Beppe Farnetti

 

Fu inaugurato il 17 febbraio 1965. In poco tempo il Piper divenne un'icona di una generazione intera ed un vero e proprio fenomeno di costume, primo locale pensato e realizzato unicamente per i giovani grazie ad Alberico Crocetta, avvocato e imprenditore amico di Renzo Arbore, e Giancarlo Bornigia, impresario. Lo storico animatore - intrattenitore del locale, fin dall'inizio e per molti anni, era il giornalista Eddie Ponti, mentre il mago dell'impianto delle luci e del suono era il mitico Beppe Farnetti.

 

     

Piper negli anni '60

 

Era un locale totalmente nuovo nella concezione dello spazio di sala da ballo: la pista centrale, illuminata da 350 luci, contiene oltre 100 persone ed è spezzata da pedane luminose; la scenografia era ideata dall’artista Claudio Cintoli, un’opera pop-art dal titolo "Il giardino di Ursula" composta da una sequenza di gigantografie – tra le quali due labbra sorridenti – e sculture realizzate con materiali di recupero; sui muri dietro al palco si alternano opere di Andy Wharol, Manzoni, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Robert Rauschenberg.

 

Alla serata d'esordio suonarono nel locale The Rokes e l'Equipe 84. Successivamente si susseguirono i migliori gruppi della scena musicale beat italiana tra cui i Rokketti, I New Dada, I Delfini, I Giganti, I Meteors, I BlackJack, Gli Apostoli, Le Pecore Nere, Le Facce di Bronzo, affiancati da altri gruppi provenienti dall'estero come The Primitives (tra cui si distinguerà il cantante Mal), Patrick Samson e Les Pheniciens, Lord Beau Brummell and his Noblemen Orchestra, The Echoes, The Bad Boys, The Bushmen (cinque ragazzi di colore del Kenya), The Eccentrics (da cui nascono Mike Liddell e gli Atomi), The Honeycombs, John L. Watson & The Hummelflugs, per citare i più importanti. Il Piper emerse subito come punto focale della bella vita romana, raccogliendo frequentazioni dal mondo dello spettacolo e dell'arte, oltre che da personaggi della scena mondana.

 

 

Patty Pravo al Piper

 

I Rokes al Piper

 

Sylvie Vartan al Piper

 

Ma la vera rivoluzione era che il Piper era il primo locale che offriva la musica beat e rock da vivo in un momento in cui si poteva ballare soltanto davanti al juke box, visto che nei locali da ballo si suonava soltanto il liscio. Ed il successo è immediato: il piccolo palcoscenico di via Tagliamento diventa tappa obbligatoria per i gruppi del momento. Qui sono cresciute Patty Pravo, la Ragazza del Piper, e Caterina Caselli; i Giganti, i Camaleonti e gli inglesi Rokes, guidati da Shel Shapiro, e qui i Primitives di Mal hanno mosso in primi passi per la conquista del mercato discografico italiano. Ci sono poi i Ragazzi del Piper (cubisti ante litteram) tra i quali figurano Mita Medici, Mia Martini, Renato Zero, Loredana Bertè. In brevissimo tempo il Piper diventa sempre più un locale di tendenza: suonano gruppi del calibro dei Procol Harum, Who, Pink Floyd, Byrds, Rocky Roberts, Sylvie Vartan, Nevil Cameron, Herbie Goins & The Soultimers (il cui chitarrista era il virtuoso John McLaughlin), e tra il pubblico si mischiano star come Renzo Arbore, Gianni Boncompagni e Raffaella Carrà, Alberto Bevilacqua, Franco Interlenghi e Antonella Lualdi, Mita Medici, Christian De Sica, Rudolph Nureyev. Ci si veste e si balla come si vuole, senza inibizioni e limiti.

 

 

   

 

Il Piper diventa un fenomeno di costume, tutti ne parlano e tutti ci vogliono andare almeno una volta: fuori Via Tagliamento la fila si forma sin dalle otto di sera, nonostante il locale apra alle 22. Tutto fila più o meno liscio fino al 1967, quando la polizia proibisce l’apertura al pomeriggio del locale a causa delle lamentele dei genitori, i cui figli trascurano lo studio per il ballo. Poco dopo ci si mette anche la chiesa, che denuncia i pericoli dello “shake”, il ballo più in voga del momento, perché i movimenti sono provocanti, soprattutto se svolto nell’insidia della penombra del locale.

Il periodo d’oro termina verso la fine del decennio, ma il Piper sopravvive al tempo e alle mode. Dal beat al pop, dal jazz al rock: sul palco salgono Lucio Battisti accompagnato dalla Formula Tre, David Bowie, i Genesis, Duke Ellington e i Nirvana, James Taylor Quartet e Mario Biondi. E ancora oggi (www.piper.it) continua a sviluppare il suo progetto artistico.

"Piper Revolution", http://www.retrovisore.net/costume/piper-revolution/

 

Siti consigliati:

http://www.terzapagina.it/2015/01/piper/

http://www.johnfloresgraphics.com/piper.html


 

 

[N.B. : alcuni dei link di queste pagine potrebbero non essere più disponibili nel corso degli anni, poichè non più resenti online le pagine a cui sono riferite]

 

 

 

INDIETRO