LA STORIA.

 

 

 

 

 

 

Una "OBI" è una striscia di cartone colorato, oppure bianca con sole scritte giapponesi, oppure con foto in bianco e nero o a colori, messa sopra la copertina degli album giapponesi, quasi a coprire un terzo dell'album, per far sì che il consumatore possa avere, solo in lingua giapponese, tutte le informazioni sul prodotto-disco. Era questa l'idea originale di alcune case discografiche giapponesi per lanciare meglio i loro prodotti in Giappone, anche perchè all'epoca molti giapponesi non conoscevano e non capivano la lingua inglese; per cui serviva un qualcosa che li aiutasse, traducendo le informazioni commerciali e del disco (la stessa cosa avrebbe potuto farla un inserto - presente in quasi tutte le stampe giapponesi - ma aveva il 'difetto' però di trovarsi all'interno, e per motivi di opportunità e di efficacia fu preferita la striscia OBI).

 

 

(Hojuhyo)

L'OBI è perciò una specie di cartellino di cartone colorato che ha il compito di rendere più facile l'identificazione del gruppo e del disco, purtroppo per i soli utenti giapponesi. Le informazioni di una OBI possono includere il nome della band, il titolo dell'album, lo stile di musica, i brani presenti, il prezzo del disco (di solito in alto), ed altre informazioni speciali dell'edizione, ma non, per esempio, se il vinile era rosso; non di rado venivano messe sulla OBI anche delle foto del gruppo. Esistono, poi, delle stampe uguali che sono differenziate solo dal prezzo presente sulla OBI, come è nel caso per esempio di "Meddle" o di "Atom Heart Mother" o di "The Dark Side of the Moon", con 2.000 yen e 2.200 yen (in qualche caso, come in  "Obscured by Clouds", il prezzo è stato aggiunto sull'OBI con un piccolo adesivo dorato). Nel retro della OBI, soprattutto le originali dei primi album, avevano una specie di garanzia, una parte che si poteva staccare, chiamata "Hojuhyo", era una specie di talloncino di garanzia dell'acquisto, che spesso valeva come sconto per l'acquisto di un altro disco. Letteralmente si chiamava "HojyuuHyou", che era un semplice talloncino che riportava gruppo, titolo del disco e prezzo per riordinare l'album.

 

Una cosa curiosa era il fatto che negli ultimi anni sessanta e per quasi tutti gli anni settanta, gli stessi venditori giapponesi avevano l'abitudine di togliere la striscia OBI, in quanto sopra c'era scritto il prezzo: così li potevano vendere con prezzo maggiorato. Questo accadeva per quasi tutti i gruppi, maggiormente con i gruppi 'storici', quali Beatles, Pink Floyd e altri. Inoltre, nessuno, a quei tempi, si preoccupava di questo inutile ornamento della copertina, che veniva spesso strappato e gettato via. Le OBI delle stampe giapponesi erano normalmente scartate dai compratori del Sol Levante; per tale motivo, una OBI originale è particolarmente ricercata dai collezionisti europei ed americani, e non più facile da trovare, in quanto può valere quasi o più dell'album stesso (per esempio, un "Meddle" originale senza OBI può valere intorno ai $30-40, mentre completo di OBI può aggirarsi intorno ai $100). E naturalmente, più è vecchio l'album, più aumenta il valore del disco completo di OBI (stessa cosa per i CD). Infatti, la quotazione di un disco giapponese dipende tantissimo dalla presenza della OBI e degli inserti.

 

Bisogna pensare che dagli anni '60 in poi il disco era visto come un oggetto di consumo e non come un oggetto da collezione, anche se, essendo il suo prezzo rilevante per i giapponesi (allora il costo di un disco poteva arrivare ad un trentesimo di uno stipendio medio), era trattato con un certo riguardo. Un particolare curioso: le foto dei Pink Floyd presenti nelle OBI delle ristampe sono tutte prese da momenti dei pochi tour che la band ha fatto in Giappone.

 

 

(Tour Obi)

In passato, l'OBI vera e propria originale veniva qualche volta accompagnata da una seconda OBI, più piccola, di colore rosso con scritte bianche, che dicevano ""rai nichi - ki nen !!", cioè, "Japan live tour memorial !!": era un'OBI extra che pubblicizzava generalmente il tour del gruppo in Giappone. Ma è importante notare che questa seconda OBI fu messa solo dalle case discografiche o addirittura dai negozianti stessi per pubblicizzare qualsiasi disco attraverso il ricordo del tour. E le troviamo anche sui primi dischi. Non era però un fatto legato ai Pink Floyd: infatti, i pochi tour giapponesi degli anni '70 (1971 e 1972) non potevano certo essere ricordati su dischi precedenti, come "A Saucerful of Secrets" o "More" o "Ummagumma" o "Atom Heart Mother", nelle loro versioni originali. Comunque la seconda OBI rossa è presente in quasi tutte le stampe, anche quelle precedenti ai tour, motivo in più per dimostrare che questa fu aggiunta successivamente per la vendita del disco, ma non era presente in origina sulle copie originali delle singole stampe. Inoltre, se qualcuno avesse dei dubbi, queste OBI aggiuntive pubblicitarie uscirono indistintamente per qualsiasi gruppo noto che suonava in Giappone: la prova è che sono state trovate anche su dischi di Cliff Richard e dei Silverhead, che senz'altro fecero dei tour in Giappone.

 

(Tour Obi varie)

 

Queste OBI erano di alcuni tipi, le possiamo trovare di ben quattro varianti, anche considerando altri gruppi; nel 2016 poi è stata trovata anche una di queste OBI promozionali di colore grigio (su Ebay e per la precisione su un disco di "Meddle" della Odeon), fatto che non fa che rafforzare la tesi sopra esposta.

 

(Obi della ristampa della Toshiba di "Meddle")

 

Un altra rarità fu la seconda OBI della ristampa della Toshiba di "Meddle". Alcune copie limitate uscirono, forse in un periodo abbastanza ristretto, con una OBI più grande, quasi doppia, formata dalla classica OBI bianca e da una più piccola di colore rosso e bianco, che riportava solo delle scritte in giapponese, che in particolare dicevano che l'album conteneva il "Butcher's Theme", che sarebbe la canzone di "One of these days", che in Giappone era usata come sigla di un programma di wrestling (un po' come da noi per la sigla di "Dribbling").

 

Le strisce OBI esistono anche per i CD giapponesi: anche queste sono molte belle e colorate, che prendono di solito il lato sinistro del CD, sia da una parte, che dall'altra. 

Ecco alcuni CD giapponesi con OBI, grazie all'amico Lucilio Batini.

Sempre in materia di CD, in Giappone la Toshiba-EMI ha iniziato - dal maggio 2001 - la realizzazione di speciali CD di quasi tutti i lavori dei Pink Floyd (eccetto Waters), da "The Piper at the Gates of Dawn" a "The Dark Side of the Moon", in una edizione limitata con una striscia OBI particolare: accanto alla versione regolare (quella con il semplice titolo in giapponese a sinistra in piccolo), è stata stampata, in modo del tutto particolare, un'edizione limitata di CD con le strisce OBI "originali" con lo stesso disegno e motivo delle OBI dei primi album giapponesi. Questa idea della replica dell'OBI non è però ufficiale: sembra che sia stata una novità discografica di un famoso negozio di dischi giapponese, la "DiskUnion" (come da noi Messaggerie Musicali). Ecco le prime uscite in CD, grazie a Souichiro Fujita.

 

 

(Obi Singapore)

L'esempio del mercato giapponese fu seguito anche da altri paesi del Sud-Est asiatico, come Taiwan e Singapore, con delle OBI non certo belle come quelle giapponesi, ma altrettanto rare.

 

 

[per motivi di spazio, le foto delle OBI che abbiamo messo in questa pagina sono in orizzontale, anzichè in verticale]

 

 

 

 

 

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