5° Foglio

 

 

gruppo aveva delle grandi difficoltà a produrre materiale

all'altezza di "The Dark Side". Nel '74 fanno una tournee

con un successo senza precedenti per quel che riguarda la

vendita dei biglietti pur non eccellendo nelle esibizioni. Ad ogni modo

un bootleg registrato durante il tour viene scambiato per il nuovo album

ufficiale del gruppo e si dice che abbia venduto più di 150.000 copie nei

pochi giorni che hanno preceduto il suo sequestro. Nel '75 fanno un tour americano ed, al ri-

torno, suonano a Knebworth, ma , stanchi del viaggio ed intontiti dal cambio di fuso orario,

incontrano fra l'altro una serie incredibile di guai tecnici. A loro stesso dire fu il concerto

più disastroso che avessero mai tenuto, tanto da farli affermare che non avrebbero mai più suo-

nato in Inghilterra. Dall'inizio di quell'anno si chiusero in studio per sei mesi e, alla fine

(erano passati due anni e mezzo dall'uscita di "The Drak Side"), pubblicarono "Wish You Were

Here". Era il settembre del 1975. Nell'album era contenuto "Shine On Your Crazy Diamonds" dedi-

cato a Syd Barrt (e molti dicono che anche il titolo sia riferito a lui), dimostrano che i

Floyd non hanno dimenticato, ed anzi rimpiangono ancora, il geniale chitarrista che qualcuno

vorrebbe presente in alcune parti dell'LP, e che in ogni modo, pare si presentò negli studi

in cui erano in corso le registrazioni dichiarandosi pronto a fare la sua parte.

"Animals", uscito nel febbraio '77, segna l'ultimo capitolo fin qui di dominio pubblico della

storia dei Pink Floyd, e durante i concerti di presentazione di questo lavoro, i Pink, per non

smentirsi , suonavano mentre un enorme maiale gonfiabile di plastica volteggiava sul pubblico.

Cosa accadrà , ora, con "THE WALL"?

Due anni e nove mesi dopo la pubblicazione di "Animals", i Pink hanno pronto The Wall, forse

uno degli album più difficili della loro carrierà. Il precedente era oberato dalla responsabilità

di due successi incredibili da confermare e questo lo è per le stesse cause accentuate dal tempo

che ha reso l'attesa spasmodica.  "The all" è un album concept che narra la storia di un muro

che sorge, ogni giorno più completo, attorno ad un individuo che passa tutte le esperienze di

ogni essere umano. La scuola e il maestro, le prime fra le istituzioni che inquadrano nel sistema

sono prese per prime di mira nel pezzo che ne è anche il singolo, "Another Brick in The Wall"(noi

non vogliamo l'educazione, il controllo del pensiero, il terrore nelle classi, maestro lascia

noi bambini da soli perchè non sei più di un altro mattone nel muro)cantato prima da loro e poi

da una scolaresca. Poi la Madre di "Mother"  quindi i primi turbamenti di "Young Lust" tutti

pezzi presenti nel primo disco. Nel secondo l'obbiettivo si stringe in maniera evidentissima

intorno ad un individuo in particolare che il muro se lo costruisce giorno per giorno cercando

di rimanere il più possibile all'interno e questo individuo sembra essere molto vicino ai Pink.

E' un giudizio a chiudere il lavoro,un giudizio che decreta l'abbattimento del muro, e che mostra

a chi ne rimaneva all'interno che qualcuno attende fuori con ansia

per mostrare quanto di buono è rimasto.

The Wall mostra in ogni istante del suo ascolto, la cura prof-

fusa nella scelta dei suoni grazie, sopratutto alla produzione

di David Gilmour, Roger Waters e Bob Ezrin protesa verso una

perfetta simbiosi fra testi e musica. E' , infine, un

album che, pur voltando pagina, perpetua la saga dei Pink

Floyd.

 

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