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"La bellezza salverà il mondo", scriveva Dostoevskij. Citazione ricorrente nelle parole di Pierluigi Meda, che crede ancora nell'arte come strumento per conseguire la bellezza (cosa tutt'altro che scontata nell'era del postmoderno e dell'estetica "debole").
Il suo metodo di lavoro è basato sul rigore e la ricerca del massimo equilibrio tra gli elementi.
Le forme, i colori, la materia, sono governati magistralmente alla ricerca della "perfetta armonia".
Vedere per credere le opere che verranno ospitate nello Spazio Habiate Arte di vicolo Cortazza, dal 17 al 25 novembre (apertura il sabato e la domenica ore 10 - 13, 16 - 19).
Le superfici tormentate, le linee tracciate in libertà, le tonalità prevalenti di bruni e marroni, sono sapientemente contenute entro linee chiare che sembrano rappresentare il limite razionale contro ogni tentazione di libertà in eccesso, troppo invasiva o troppo ingombrante nella espansione illimitata (i desideri che tracìmano, le emozioni che esplodono).
L'armonia che appaga è, dunque, lo scopo della sua pittura. Risultato di un percorso che scarta gli eccessi e punta sulla razionalità, arrivando a un risultato che è sobrietà, essenzialità e, appunto, bellezza.
La mostra verrà inaugurata domani alle 17.
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