La fontana

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L'artista deve amare la vita e mostrarci che è bella: senza di lui non ne saremmo tanto sicuri!

“Non conosciamo mai la nostra altezza finché non ci chiedono d’alzarci e allora, se fedeli al progetto, la nostra statura tocca i cieli. L’eroismo che noi recitiamo sarebbe una cosa normale se non ci accorciassimo da soli per paura d’essere Re”. Emily Dickinson.

 

...gli artisti autentici vivono sinceramente tutto ciò che è umano e perfino il tragico dell'uomo, ma sanno con precisione svelare nel tragico stesso la speranza che ci è data. Questo mondo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione."

Giovanni Paolo 2°

 

 

la mia professione

 

 

La fontana (18 ottobre 1965)

 

E sul far della sera si spensero le luci

Tacque la luna con gli alberi e le foglie

Parlò lenta l'acqua d'una fontana

Scalpicciando e rotolando tra la ghiaia

Parlò d'acque dolci e ridenti, festanti e piangenti

Parlò dell'alba della vita

Sono io l'unica padrona del silenzio

Vivo nella notte

Piango tutte le albe che dipingono il mio volto

La foglia lenta se ne va

trascinata sul morbido velluto

come una fragile mano accarezza le mie gote

Pallido rincorre il vento i miei capelli

fioriti ormai di candide corolle

Dondola leggermente la mia voce mattutina

Non s'inchina più il sole al mio risveglio

Non è più l'eterna favola che raccontavo

Tutti dormono sogni tranquilli cullati dalla mia nenia

È ormai solo un ricordo dove i loro profili si rincorrevano

al suono d'una leggenda

 

Interpretazione di qualche mese dopo il 1965

L'amore è preso qui come l'essenza stessa della vita e viene rappresentato metaforicamente da una fontana. Come la fontana, anche l'amore vive nei suoi fantasmi, quindi nel mondo d'irreale e dell'ideale. L'amore inizia lentamente a fare i primi passi con molte difficoltà ed imprevisti a cui seguono, inevitabilmente, moltissime delusioni. Incomincia così a scavarsi un letto entro cui scorrere più tranquillo. Le acque magiche che ne sgorgano danno, con i loro fantasmagorici giochi, dolci e impalpabili gioie, ma quante lacrime per ottenere quel qualcosa che ci dia un'illusione! "Parlò dell'alba della vita": l'adolescenza non è, forse, presa ed estasiata dall'amore, più che da altri problemi?

Il silenzio, oggi, è simbolo dell'incomunicabilità e l'amore è l'unica speranza perché due esseri umani si comprendano e si amino a vicenda. L'amore non alberga in noi di giorno, quando tutto è realtà, ma la notte, quando siamo soli con noi stessi e tutto è idealizzato.

Quando il mattino, il sole della realtà risorgerà, sarà tutto finito. diversi sono i modi in cui può terminare, ma, inevitabilmente, finisce sempre.

La foglia rappresenta, simbolicamente, il ricordo che lento svanisce in un'aureola di dolce rimpianto, come se la felicità avesse donato, per un attimo all'amore l'illusione dell'eternità.

I primi venti del mattino accompagnati da una leggera foschia rincorrono simbolicamente la mia maturità. Sono le prime amare esperienze che non vorremmo esistessero, ma la vita incalza.

Come un vegliardo, in procinto di morire, parla balbettando e tremando, così l'amore all'apparire della realtà diventa esitante ed ipocrita.

Ora, sul far del mattino il mondo dell'ideale svanisce e con esso il mondo dei sogni. Ora non si pensa più all'amore con quel desiderio, quella brama che ci aveva invasi, ma, incoscientemente ci sentiamo più vivi, più sicuri, più felici.

È finito in noi l'amore che avevamo sognato, così spirituale ed immortale. Sentiamo che i nostri anni più belli stanno per abbandonarci, sentiamo che i nostri stessi sentimenti, le nostre emozioni, così profonde in quei momenti, non esistono: sono solo una leggenda di cui, stranamente, ridiamo anche noi.

 

 Bassi Piergiorgio 18/10/1965

L'arte nasce da una profonda interiorità. Comincia con una rivalutazione della propria vita, una ricerca della fonte degli impulsi, il mistero di tutto. Io mi giudico un emotivo realista. Quello che voglio ritrarre è l'emozione. Il realismo è uno dei modi per farlo. Steve Hanks

 

L’arte, questo prolungamento della foresta delle vostre vene, che si effonde, fuori dal corpo, nell’infinito dello spazio e del tempo. F.T. Marinetti. Manifesto tecnico della letteratura futurista.

 

 

 

Dice Simone Weil: “Nell'arte vera c'è quasi una specie di incarnazione di Dio nel mondo, di cui la bellezza è il segno.”

L’artista s’avvicina in un certo modo al Creatore. L’arte non può non elevare, non può non portare in Alto, in quel Cielo da cui è discesa.

Ci sono sofferenze che scavano nella persona come buchi di un flauto, e la voce dello spirito ne esce melodiosa.

Vitaliano Brancati:"Paolo il caldo"

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Copyright © 2002 Pier Giorgio Bassi   Aggiornato il: 23 dicembre 2015

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