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L'artista deve amare la vita e mostrarci che è bella: senza di lui non ne saremmo tanto sicuri!
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La fontana (18 ottobre 1965)
E sul far della sera si spensero le luci Tacque la luna con gli alberi e le foglie Parlò lenta l'acqua d'una fontana Scalpicciando e rotolando tra la ghiaia Parlò d'acque dolci e ridenti, festanti e piangenti Parlò dell'alba della vita Sono io l'unica padrona del silenzio Vivo nella notte Piango tutte le albe che dipingono il mio volto La foglia lenta se ne va trascinata sul morbido velluto come una fragile mano accarezza le mie gote Pallido rincorre il vento i miei capelli fioriti ormai di candide corolle Dondola leggermente la mia voce mattutina Non s'inchina più il sole al mio risveglio Non è più l'eterna favola che raccontavo Tutti dormono sogni tranquilli cullati dalla mia nenia È ormai solo un ricordo dove i loro profili si rincorrevano al suono d'una leggenda
Interpretazione di qualche mese dopo il 1965 L'amore è preso qui come l'essenza stessa della vita e viene rappresentato metaforicamente da una fontana. Come la fontana, anche l'amore vive nei suoi fantasmi, quindi nel mondo d'irreale e dell'ideale. L'amore inizia lentamente a fare i primi passi con molte difficoltà ed imprevisti a cui seguono, inevitabilmente, moltissime delusioni. Incomincia così a scavarsi un letto entro cui scorrere più tranquillo. Le acque magiche che ne sgorgano danno, con i loro fantasmagorici giochi, dolci e impalpabili gioie, ma quante lacrime per ottenere quel qualcosa che ci dia un'illusione! "Parlò dell'alba della vita": l'adolescenza non è, forse, presa ed estasiata dall'amore, più che da altri problemi? Il silenzio, oggi, è simbolo dell'incomunicabilità e l'amore è l'unica speranza perché due esseri umani si comprendano e si amino a vicenda. L'amore non alberga in noi di giorno, quando tutto è realtà, ma la notte, quando siamo soli con noi stessi e tutto è idealizzato. Quando il mattino, il sole della realtà risorgerà, sarà tutto finito. diversi sono i modi in cui può terminare, ma, inevitabilmente, finisce sempre. La foglia rappresenta, simbolicamente, il ricordo che lento svanisce in un'aureola di dolce rimpianto, come se la felicità avesse donato, per un attimo all'amore l'illusione dell'eternità. I primi venti del mattino accompagnati da una leggera foschia rincorrono simbolicamente la mia maturità. Sono le prime amare esperienze che non vorremmo esistessero, ma la vita incalza. Come un vegliardo, in procinto di morire, parla balbettando e tremando, così l'amore all'apparire della realtà diventa esitante ed ipocrita. Ora, sul far del mattino il mondo dell'ideale svanisce e con esso il mondo dei sogni. Ora non si pensa più all'amore con quel desiderio, quella brama che ci aveva invasi, ma, incoscientemente ci sentiamo più vivi, più sicuri, più felici. È finito in noi l'amore che avevamo sognato, così spirituale ed immortale. Sentiamo che i nostri anni più belli stanno per abbandonarci, sentiamo che i nostri stessi sentimenti, le nostre emozioni, così profonde in quei momenti, non esistono: sono solo una leggenda di cui, stranamente, ridiamo anche noi.
Bassi Piergiorgio 18/10/1965 |
L'arte nasce da una profonda interiorità. Comincia con una rivalutazione della propria vita, una ricerca della fonte degli impulsi, il mistero di tutto. Io mi giudico un emotivo realista. Quello che voglio ritrarre è l'emozione. Il realismo è uno dei modi per farlo. Steve Hanks
L’arte, questo prolungamento della foresta delle vostre vene, che si effonde, fuori dal corpo, nell’infinito dello spazio e del tempo. F.T. Marinetti. Manifesto tecnico della letteratura futurista.
Dice Simone Weil: “Nell'arte vera c'è quasi una specie di incarnazione di Dio nel mondo, di cui la bellezza è il segno.” L’artista s’avvicina in un certo modo al Creatore. L’arte non può non elevare, non può non portare in Alto, in quel Cielo da cui è discesa. Ci sono sofferenze che scavano nella persona come buchi di un flauto, e la voce dello spirito ne esce melodiosa. Vitaliano Brancati:"Paolo il caldo" |
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